Jesi-Fabriano

Jesi, truffa in tabaccheria: recuperato, e restituito, il denaro alla proprietaria

Il fatto accaduto a Jesi in una tabaccheria. Il denaro recuperato, pari a 2,478 euro, è stato restituito alla legittima proprietaria

JESI – Denaro truffato: restituito alla proprietaria. Nella giornata di ieri, 3 aprile, personale di polizia giudiziaria al termine dell’attività investigativa che aveva già denunciato lo scorso 9 gennaio il responsabile di una truffa, un leccese 35enne con precedenti di Polizia, riusciva a restituire alla vittima, una donna 61enne della provincia di Ancona, il denaro oggetto di raggiro pari ad 2.478 euro.

Questa la truffa
L’11 dicembre del 2024, la vittima, mentre si trovava nella tabaccheria di cui è titolare il figlio, assente per un impegno improvviso, verso mezzogiorno riceveva una telefonata sull’utenza fissa dell’esercizio. L’interlocutore si presentava come addetto del servizio clienti del circuito di pagamenti Mooney comunicando un mal funzionamento.

Effettivamente, da alcuni giorni, nel terminale del circuito di pagamento si riscontravano dei problemi nelle transazioni. Per risolvere tali inconvenienti tecnici, l’uomo, qualificatosi come tecnico, dettava precise disposizioni. Lo stesso, riferiva alla donna che avrebbe ricevuto sulla e mail personale un codice OTP.

In effetti, la donna riceveva un messaggio all’interno del quale era contenuto un Qrcode che attivava con il lettore ottico dell’esercizio e veniva reindirizzata al sito della mooney. Qui inseriva i dati della carta di credito ed i dati personali e le veniva chiesto di effettuare un bonifico su un iban appositamente fornitole, dell’importo di euro 980.

Eseguito il pagamento, il finto tecnico le chiedeva di procedere ad un secondo bonifico dell’importo di 980 e ad un terzo di 500 euro. La donna dava riscontro dell’avvenuto pagamento tramite foto su whatsApp.

Da quel momento, la comunicazione si interrompeva e la malcapitata contattata la mooney apprendeva che era stata sicuramente vittima di truffa.

Gli accertamenti espletati dai poliziotti del Commissariato, consentivano di procedere al sequestro preventivo del conto corrente collegato all’iban nel quale erano confluite tutte le somme di denaro, bloccandone la movimentazione. Nella giornata id ieri, veniva comunicato alla società Poste italiane il dissequestro del denaro presente nel conto dell’indagato con contestuale restituzione della somma di 2.478 euro alla persona offesa tramite bonifico.

La vittima, ringraziava la Polizia di Stato per la celere e proficua indagine avviata che aveva portato non solo alla individuazione e deferimento alla Procura competente dell’autore della truffa, ma anche al recupero della somma carpita con inganno.

Il dirigente del Commissariato, vice questore Paolo Arena, invita i cittadini a «prestare massima attenzione, a non fidarsi istintivamente di quanti richiedano dati personali e della carta di credito al telefono, sollecitando, altresì, quanti siano purtroppo già vittime di truffe a non temporeggiare nel presentare querela: la tempestività d’intervento è fondamentale per riuscire a bloccare il conto corrente dei truffaldini evitando così danni economici ingenti».