JESI – Nella giornata di ieri 3 dicembre, al termine dell’attività investigativa, la Polizia di Stato del Commissariato di Jesi ha deferito in stato di libertà all’autorità giudiziaria competente due donne, di 20 e 47 anni, entrambe originarie di Foggia per il reato di truffa aggravata in concorso.
In data 21 novembre la vittima, 35enne, aveva riferito di aver notato su un sito social un annuncio in cui veniva posto in vendita un raccoglitore di olive al prezzo di 250 euro. Contattato il numero indicato nell’annuncio, l’interlocutore, ai fini dell’acquisto, le aveva richiesto il pagamento della somma pattuita a mezzo bonifico. Effettuato il pagamento, la donna lo aveva comunicato al venditore mediante messaggio whatsApp.
L’ignoto venditore, aveva chiesto allora ulteriori 250 euro per la certificazione di conformità e atto di vendita, da corrispondere sempre a mezzo bonifico. La donna aveva effettuava anche il secondo bonifico. Comunicato l’avvenuto pagamento, il venditore le richiedeva ulteriori 250 euro per il perfezionamento della transazione. Comunicato il pagamento, il venditore richiedeva il versamento di altre 100 euro tramite ricarica , adducendo motivazioni pretestuose. Effettuato il pagamento delle 100 euro, come se non bastasse, la vittima era stata persuasa a sborsare altre 250 euro per concludere le operazioni di conformità. A questo punto, il venditore la rassicurava dicendole che l’avrebbe ricontattata per chiederle l’indirizzo ove spedire l’oggetto.
Da quel momento in poi, il venditore si era reso irreperibile e vani sono risultati i tentativi di contatto da parte della donna che solo alla fine dei reiterati pagamenti si era reso conto d’essere stata raggirata. Gli accertamenti espletati dalla Polizia di Stato del Commissariato di Jesi, hanno consentito di risalire all’intestatario dell’iban legato al conto corrente nel quale erano confluite le somme di denaro, una giovane donna della provincia di Foggia. Accertamenti presso l’ufficio antiriciclaggio hanno permesso di individuare l’intestatario della carta poste pay sulla quale la vittima aveva effettuato la ricarica, un’altra donna sempre della provincia di Foggia. Le donne, raggiunte dalla Polizia del posto su delega del Commissariato, sono state deferite in stato di libertà competente per truffa in concorso aggravata dall’essere commessa a distanza attraverso strumenti telematici idonei ad ostacolare la loro identificazione.