JESI – Nella giornata di ieri, 17 marzo, personale di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Jesi, coordinato dal dirigente vice questore Paolo Arena, dava esecuzione all’ordinanza di aggravamento della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, disposta dal Gip presso il Tribunale di Ancona, su richiesta della Procura ponendo agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico un cittadino tunisino 24enne con precedenti di Polizia.
L’uomo, nella scorsa settimana, era stato sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa e divieto di dimora nella provincia di Ancona, in quanto indagato per il reato di maltrattamenti nei confronti della moglie. Intorno alle ore 9 del 12 marzo u.s., agenti di polizia giudiziaria, durante un servizio esterno di osservazione, percorrendo via Garibaldi si imbattevano nel cittadino tunisino che conversava a breve distanza con la moglie. In questo modo l’uomo violava il divieto di avvicinamento dopo essersi introdotto nell’abitazione, e la costringeva a seguirlo e a tornare con lui a Cingoli, cosa a cui la donna ottemperava per paura di una sua avversa reazione.
Il passaggio della pattuglia di polizia giudiziaria, nei pressi della pensilina della fermata dei bus, si rivelava in quella circostanza salvifico per la donna in quanto l’uomo veniva subito riconosciuto, dichiarato in stato di arresto e condotto in Commissariato. All’esito dell’udienza di convalida, gli atti venivano trasmessi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona per la richiesta di aggravamento della misura da parte del Gip pervenuta, appunto, nella giornata di ieri e contestualmente eseguita. Pertanto, l’uomo, terminati gli adempimenti di rito, veniva sottoposto alla misura degli arresti domiciliari nell’abitazione di Cingoli con l’applicazione del braccialetto elettronico a disposizione dell’AG.