Jesi-Fabriano

Jesi, “Questo non è amore”: Polizia all’ingresso dell’ospedale e nei centri commerciali contro la violenza sulle donne

Dirigente e personale del Commissariato in alcuni centri commerciali jesini e nell’area d’ingresso dell’ospedale Carlo Urbani per sensibilizzare la cittadinanza quanto al tema

JESI – In occasione della giornata internazionale contro la violenza alle donne, il Dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Jesi, Vice Questore Paolo Arena, unitamente al personale del Commissariato, in corrispondenza di alcuni centri commerciali jesini, e nell’area d’ingresso dell’ospedale Carlo Urbani di Jesi, ha interagito con la gente comune per sensibilizzarla sul triste fenomeno della violenza alle donne, nell’ambito della campagna del Dipartimento di PS denominata Questo non è Amore, distribuendo gli opuscoli ministeriali contenenti preziose informazioni per prevenire casi di violenza di genere.

Il Dirigente ha spiegato ai suoi interlocutori, uomini e donne, come negli ultimi anni, le vicende di violenza di genere hanno avuto un incremento preoccupante, specie nei rapporti tra ex coniugi o conviventi. Perché tale violenza? La risposta che si può dare, alla luce degli eventi affrontati professionalmente, è che il violento fondamentalmente è una persona fragile che difficilmente ammette la sua vulnerabilità e preferisce usare violenza per avere una situazione di controllo, dominio e potere sul partner, per affermare di esistere nella società. Il dramma dell’abbandono è inaccettabile e per evitare ciò il violento adotta le sue strategie: innesca una vera e propria spirale di violenza fisica, sessuale, psicologica, economica, in danno della sua vittima per far deserto attorno a lei e costringerla a ritornare suoi propri passi, con falsi pentimenti e false riappacificazioni, minacciando di farsi del male. I Poliziotti, a confronto diretto coi cittadini, hanno chiarito che se:

LUI TI GIUDICA, TI CONSIDERA UNA POCO DI BUONO, TI UMILIA

QUESTO NON E’ AMORE

LUI TI DICE DI AMARTI ALLA FOLLIA PERCHE’ SEI SUA E NON DI ALTRI

QUESTO NON E’ AMORE

LUI TI IMPEDISCE DI USCIRE CON LE AMICHE E DECIDE AL POSTO TUO

COME DEVI VESTIRTI

QUESTO NON E’ AMORE

LUI MINACCIA DI SUICIDARSI SE LO LASCI

QUESTO NON E’ AMORE

LUI TI CONTROLLA IL CELLULARE E TI VIDEOCHIAMA IN CONTINUAZIONE PER SAPERE DOVE SEI E COSA FAI

QUESTO NON E’ AMORE

LUI DECIDE SE E QUANDO DARTI DEI SOLDI PER LA SPESA

QUESTO NON E’ AMORE

LUI MINACCIA DI PORTARTI VIA I FIGLI SE LO LASCI

QUESTO NON E’ AMORE

LUI TI PROMETTE CHE CAMBIERA’ MA NON LO FARA’

Cosa fare in questi casi? La cosa migliore è DENUNCIARE. La legge ha prospettato, dal 2009 sino alla legge nr.168 del 2023, un ventaglio di soluzioni efficaci per contrastare e laddove possibile prevenire in tempo utile questo grave fenomeno criminale.sociale. Anzitutto, la possibilità dell’Ammonimento da parte del Questore , su istanza della vittima per atti persecutori o diffusione di immagini e video sessualmente espliciti (cd revenge porn) o addirittura d’ufficio ovvero d’iniziativa da parte della Polizia o su segnalazione di terze persone che resteranno anonime, anche per altri reati quali minacce, violazione domicilio, danneggiamento ed ancora l’arresto in flagranza ed in flagranza differita entro 48 ore, l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare col divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona offesa con l’applicazione del braccialetto elettronico. La vittima che denuncia i fatti di violenza domestica, potrà usufruire del gratuito patrocinio a spese dello Stato a prescindere dalle sue condizioni reddituali, riceverà ogni utile comunicazione circa l’applicazione, modifica o revoca di misure cautelari inflitte all’autore della violenza e potrà essere messa in contatto coi centri antiviolenza dislocati in ambito territoriale. Solo con un ascolto qualificato della vittima, sarà possibile valutare attentamente il rischio di recidiva e predisporre un efficace piano di sicurezza per la vittima.

LA TUA VITA E’ PREZIOSA : CHIAMA LA POLIZIA DI STATO E “CAMBIA TU” LA TUA VITA: componi 112 o il num. di centralino del Commissariato PS Jesi 0731/21831.