JESI – Si chiude con il proscioglimento il procedimento penale, restano per ora i Daspo. Questa mattina 11 febbraio il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ancona ha emesso il decreto di proscioglimento per i quattro tifosi della Jesina che erano stati denunciati per le minacce che, l’8 giugno scorso al PalaTriccoli, sarebbero state rivolte al presidente del club leoncello Giancarlo Chiariotti. Il gip ha accolto quella che era stata la richiesta del pubblico ministero, dottoressa Serena Bizzari. Dei quattro tifosi, due sono stati assistiti dall’avvocato Marco Polita e due dall’avvocata Giulia Paolini.
La vicenda risale alla tarda primavera scorsa quando, dopo la clamorosa e storica retrocessione in Promozione della Jesina il 12 maggio, sia nel dopo gara allo stadio Carotti sia successivamente in città, con striscioni e scritte sui muri, erano scattate la contestazione gli attacchi alla dirigenza, invitata ad andarsene. L’8 giugno scorso al PalaTriccoli, in occasione della gara di calcio a 5 tra Jesina e Antenore Padova (la società presieduta da Chiariotti gestisce infatti le formazioni sia di calcio a 11 sia di calcio a 5), al presidente leoncello presente nell’impianto sarebbero state indirizzate frasi pesanti e minacce, accompagnate anche dalla presenza di uno striscione fuori dal palas.
Per i quattro tifosi leoncelli che erano stati denunciati, il processo penale si chiude con il proscioglimento mentre restano i Daspo di un anno per due di loro e di cinque anni per gli altri due.