Jesi-Fabriano

Minaccia l’erede milionario con un falso testamento, jesina di 66 anni arrestata

Il documento olografo disponeva invece la cessione dei beni in beneficenza e non era che uno dei quattro in suo possesso, tutti con firma fasulla della deceduta. I Carabinieri l'hanno colta in flagranza quando ha tentato di estorcere al legittimo erede la somma di 450 mila euro per farlo scomparire

Il maggiore Benedetto Iurlaro mentre descrive l'operazione che ha portato all'arresto di una donna per tentata estorsione
Il maggiore Benedetto Iurlaro mentre descrive l'operazione che ha portato all'arresto di una donna per tentata estorsione

JESI – Una donna jesina di 66 anni, ex dipendente pubblica e di buona posizione sociale, è stata arrestata dai Carabinieri con l’accusa di tentata estorsione e appropriazione indebita.

La 66enne è stata colta in flagranza di reato dai militari proprio ieri pomeriggio e condotta agli arresti domiciliari nella propria abitazione come disposto dal Pm, Daniele Paci.

Tutta la vicenda – come ha spiegato il comandante della Compagnia Carabinieri, maggiore Benedetto Iurlaro – ruota attorno a un patrimonio immobiliare di alcuni milioni di euro che un uomo di 73 anni, orginario di Jesi ma residente ora in Toscana, aveva ereditato alla morte di una 91enne nel maggio dello scorso anno e della quale era un lontano nipote. E a lui l’anziana parente aveva lasciato tutti i suoi averi.

L’uomo aveva presentato una denuncia ai Carabinieri per le minacce ricevute da una 66enne di Jesi la quale gli intimava di versarle una consistente somma, 450 mila euro, se avesse voluto evitare la publicazione di un presunto testamento olografo scritto a suo tempo dalla deceduta, con il quale si disponeva la cessione dei propri beni a un ente di beneficenza. Fatto, questo, che avrebbe rimesso in discussione la successione regolarmente aperta presso un notaio di Ancona.

Carabinieri Jesi
I militari si erano appostati nel luogo dell’appuntamento, un appartamento di Jesi

Quel testamento, ovviamente, era in suo possesso. Gli “attori” di questa vicenda, infatti, si conoscevano, l’arrestata era stata molto vicina alla defunta. Pagare, dunque, per far sparire un documento che poteva essere fortemente inibitorio per entrare in possesso dell’eredità.

L’incontro per espletare “la pratica” avveniva ieri, 13 febbraio, intorno alle 16, in uno degli appartamenti di Jesi che sarebbero stati ereditati. Insieme alla donna anche il marito. Insieme alla vittima dell’estorsione, invece, i Carabinieri, coordinati dal maresciallo Raffaele Verna e capeggiati sul campo – una vicina stanza dove si erano appostati – dal maresciallo Pasquale Matani.

Maresciallo Raffaele Verna
Il maresciallo Raffaele Verna

Durante l’incontro la donna pretendeva che la somma le fosse versata attraverso bonifico bancario sul proprio conto corrente, rifiutando l’assegno che l’erede si era portato dietro e del quale i militari avevano già fatto una copia, militari che a quel punto intervenivano.

Maresciallo Pasquale Matani
Il maresciallo Pasquale Matani

La successiva perquisizione domiciliare nell’appartamento dell’arrestata, portava alla luce altri tre testamenti olografi in favore di altre persone – le posizioni di queste sono al vaglio, come quella del marito della 66enne – la cui firma, però, a prima vista, risultava difforme da quella originale. Particolare curioso la data, sempre il 3 luglio ma di anni diversi. Facile ritenere che possano essere falsi.

Non solo, tra i documenti veniva anche rinvenuto e sequestrato un libretto di deposito intestato alla persona defunta con la somma di 600 mila euro depositati.