Jesi-Fabriano

Monte San Vito: lutto cittadino per Igino Gobbi, deportato in Germania nel ’43

Aveva 100 anni. A soli 19 era stato deportato nel campo di lavoro nazista di Wolfsburg. Lutto cittadino in paese. La nipote: «Solo chi ti ha conosciuto può capire la voragine che lascia la tua partenza. Mancherai come l'aria»

MONTE SAN VITO – Si è spento serenamente, lentamente, con il cuore fermo e pronto a raggiungere la sua amatissima Angela, che lo ha preceduto molti anni fa in un posto migliore. È morto mercoledì sera Igino Gobbi, 100 anni, cittadino benemerito di Monte San Vito e memoria storica di una delle pagine più terribili della storia. Igino nel lontano 1943 a soli 19 anni era stato catturato e deportato in Germania nel campo di lavoro nazista di Wolfsburg. Allora era un giovanissimo soldato, da quella data divenne la matricola n° 151866.

Simbolo per eccellenza della Giornata della Memoria, Igino ha portato la sua testimonianza lucida e commossa nelle scuole, superando la paura insita ancora in quei ricordi, per lasciare spazio alla memoria, al ricordo, alla verità di chi c’è stato. Ha voluto che tutto quel bagaglio di storia vissuta non si perdesse, affidando le pagine della sua vita ai nipoti Lorenzo Pacetti e Marina Santini, rispettivamente ideatori e scrittrice del libro Mi dicevano sempre: “Tanto tu morirai” edito da Mondo Lavoro.

Presidente onorario dell’Associazione Combattenti e Reduci di Ancona e di Monte San Vito, oggi nonno Igino lascia tanto a chi lo amava e a chi ha avuto l’onore di conoscerlo. Un debito di riconoscenza che gli viene tributato dalla sua comunità, anche attraverso le parole cariche di commozione del sindaco Thomas Cillo. «Continua a stringere la nostra mano e a guidare la nostra comunità nel ricordo di quegli ideali di libertà e coraggio per cui hai tanto combattuto e per cui ti sei tanto speso in vita, per tutti noi e per un mondo migliore e che da oggi ci lasci in eredità. È stato un onore conoscerti e viverti, un privilegio che conserverò per sempre come i tuoi insegnamenti. Ciao Igino, ci mancherai moltissimo».

Listata a lutto anche la pagina social del Comune. «Ieri sera, il nostro immenso concittadino benemerito Igino Gobbi, all’età di 100 anni ci ha lasciato. L’amministrazione comunale, a nome di tutta la cittadinanza in questo momento doloroso si stringe attorno alla famiglia di Igino, esempio di vita per tutti coloro che hanno avuto l’onore di conoscerlo e di conoscere la sua vita. Con Igino se ne va un pezzo enorme di storia del nostro paese e piangiamo tutti la sua scomparsa».

Igino lascia nel dolore le figlie Pina, Anna Maria e Maria Grazia, i generi, i nipoti Lorenzo, Marina, Monica, Laura, Claudio, i pronipoti e i parenti.

La camera ardente è stata allestita alla Casa funeraria Santarelli di Monsano, i funerali saranno celebrati domani (sabato 12 ottobre) alle ore 10 alla Chiesa Cuore Immacolato di Maria a Borghetto, poi il feretro proseguirà verso il cimitero comunale dove Igino riposerà.

Domani, tutta Monte San Vito osserverà il lutto cittadino, proclamato dal sindaco come «segno tangibile di gratitudine per la vita, l’insegnamento e la testimonianza di Igino e di vicinanza alla famiglia, a nome di tutta la comunità», ha fatto sapere il primo cittadino. Tantissimi i ricordi carichi di commozione per ricordare la vita eroica e coraggiosa di Igino, ma quello che certamente rappresenta meglio chi era nonno Igino per la sua famiglia, traspare dalle parole di Marina.

«Solo chi ti ha conosciuto può capire la voragine che lascia la tua partenza – scrive la nipote – un vuoto che non si può capire, non si può spiegare. Ho avuto l’onore e l’immenso privilegio di nascere nella tua famiglia, di essere tua nipote e di viverti appieno. Insieme abbiamo fatto tanto, quando ci sono fondamenta buone si può salire e sulle tue avremmo potuto costruire il più grande grattacielo del mondo. Dopo l’uscita del tuo libro siamo andati in tante scuole e tanti insegnanti in più di una occasione hanno detto che tu eri un po’ il “nonno di tutti” ed era la verità. Eri un piccolo gigante, lo hai dimostrato migliaia di volte (se mai ce ne fosse stato bisogno)…. A due anni consolavi tua madre rimasta vedova, a cinque non mangiasti per giorni a causa di tuo zio, a 8 ti sei addormentato cadendo dall’aratro e finendo sotto i buoi…. Poi la guerra, quella guerra non voluta dalla quale volevi solo uscire vivo. Hai urlato a gran voce quando ti hanno messo al muro per fucilarti perché non volevi morire, hai salvato vite rischiando la tua, alla fine sei tornato da tua madre che ti aspettava, dicevi che aveva già sofferto troppo e non poteva soffrire di più. Poi hai trovato Nonna, in realtà l’avevi vista già prima di partire… il vostro un Amore con la A maiuscola… ormai vi sarete incontrati… Tu resti il mio Esempio. Più di 100 anni vissuti, una vita stravissuta in ogni attimo, non è un caso se il giorno del tuo 100º compleanno, senza che nessuno avesse realmente organizzato nessuna festa, la tua casa fosse strapiena di gente. E tu questo lo sai. È stato l’amore di tutte le persone che avevi accanto a farti varcare la soglia dei 100, ma sai… si dice che chi semina raccoglie e tu di semi nella tua vita ne hai piantati una infinità. Eri, sei e sarai per sempre il mio Eroe. Fai buon viaggio Nonno. Mancherai come l’aria».