JESI – Vittime accerchiate, minacciate anche con l’utilizzo di coltelli e costrette a consegnare denaro ed effetti personali. Una serie di episodi che si erano verificati in pieno centro a Jesi, ai giardini pubblici di viale Cavallotti e lungo corso Matteotti, nelle scorse settimane generando allarme tra i ragazzi (spesso le vittime erano minorenni) e i loro familiari. Oggi il branco è stato identificato e un 19enne, ritenuto il “capo”, è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare disposta dall’autorità giudiziaria.
A colpire nella serie di rapine aggravate commesse dal branco era la spregiudicatezza dei relativi autori. Tre gli episodi denunciati ai Carabinieri della Compagnia di Jesi e al Commissariato. Il copione era sempre lo stesso: le vittime venivano accerchiate, minacciate, anche con l’utilizzo di coltelli, e costrette a consegnare il denaro posseduto. Le indagini, svolte dai Carabinieri della Compagnia di Jesi e dagli Agenti del Commissariato, hanno consentito di individuare i responsabili: un gruppo di minori, guidati da un 19enne, quest’ultimo raggiunto, nel corso della mattinata di ieri, da un’ordinanza di applicazione di misura cautelare disposta dal Gip del Tribunale di Ancona. La misura è stata eseguita dai Carabinieri.
In particolare, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Jesi hanno ricostruito due episodi: una tentata rapina aggravata subita da due 20enni, nel corso della quale i due giovanissimi avevano subìto lesioni personali e si erano fatti medicare in Pronto soccorso, ed una rapina aggravata subita da un altro 20enne, il quale, sotto la minaccia di un coltello, puntato al petto, era stato costretto a consegnare una banconota da 20 euro e la cover del proprio cellulare. Gli agenti del Commissariato di Jesi hanno ricostruito, invece, l’episodio relativo alla rapina aggravata subita da un 60enne, accerchiato mentre si trovava ad una fermata dell’autobus, aggredito e derubato del proprio portafogli, contenente la somma di 2.200 euro.
Il 19enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione. I minori sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni. Il provvedimento eseguito costituisce misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari.