MOIE – È la parola la vera protagonista del progetto “Chiamata alle arti – Poesia di strada” a cura di Saverio Verini col Patrocinio della Regione Marche, settimana culturale di installazioni e happening che si svolgerà dal 25 novembre al 1° dicembre a Moie, in occasione del dodicesimo compleanno della Biblioteca La Fornace. A guidare gli eventi sarà lo street-poet Ivan Tresoldi, artista di fama internazionale noto per le sue “scaglie“, testi poetici dipinti sui muri, promotore della scrittura poetica in scuole e teatri, oltre che del primo Festival di Poesia di Strada in Italia.
Tiziano Consoli, Sindaco di Moie, l’ha definita un’importante occasione per intensificare l’attenzione verso la biblioteca La Fornace, struttura di riferimento per l’intera Vallesina. Queste le sue parole: «Stiamo cercando di ampliare la portata della Fornace integrando gli introiti comunali con quelli privati. Anche in quest’iniziativa che ha come protagonista la street art, nuova frontiera dell’arte, c’è collaborazione tra il privato e il pubblico, tra le cartiere di Fabriano e la scuola».
In sede di conferenza stampa l’Assessora alla Cultura Deborah Carè ha illustrato il programma della settimana, riconoscendo alla biblioteca la capacità d’entrare nella narrazione del territorio: «Quello di Tresoldi è un progetto innovativo e sperimentale, che permette di far entrare un linguaggio nuovo, mettendo insieme esigenze ed obiettivi differenti, in un potente mix di attivazione del pensiero. Ivan è un poeta di strada che celebra la parola dandone una visione, con l’obiettivo di far dialogare le persone col mondo della poesia e di coinvolgere la comunità».
Anticipazione della settimana culturale sarà la presentazione del libro “Parole di scuola” della scrittrice vincitrice dei premi Calvino e Strega Mariapia Veladiano, il 22 novembre alle 17.30 presso la biblioteca La Fornace.
Fino a domenica 24 novembre sarà possibile inviare propri versi, pensieri e parole alla biblioteca o al Comune, rispondendo all’appello di Ivan Tresoldi rivolto alla cittadinanza e agli interessati. Unica restrizione: non superare le 100 parole. Venerdì 29 saranno poi affissi, in tutto il territorio del Comune di Moie, i manifesti dei testi raccolti, un’opera di “attacchinaggio”.
Primo appuntamento ufficiale con Ivan Tresoldi è lunedì 25 novembre, quando il poeta incontrerà le associazioni del territorio e costruirà il suo atelier in biblioteca. Martedì 26 sarà la volta del lavoro con le scuole dell’Istituto Comprensivo Carlo Urbani, per poi lasciare spazio a installazioni e performance nei giorni successivi: il 27 e il 28 verranno realizzate delle bandiere per l’istallazione “Fare strada”, mentre domenica 1° dicembre alle ore 15 inizieranno le performance “Il verso più lungo del mondo” e “Dare parola”. Gli orari sono orientativi e modificabili in base alla creatività dell’artista e del pubblico che interverrà, in un’ottica di piena libertà espressiva.
Anche la Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Carlo Urbani di Moie, Patrizia Leoni, ha sposato tale sperimentazione, riconoscendo alla scuola la necessità di nuovi strumenti e modalità espressive: «La scuola non può sottrarsi alla sfida dell’istruzione. C’è bisogno di nuovi gesti didattici, anche di una provocazione culturale come quella di Tresoldi. Da dirigente mi aspetto una ricaduta sociale soprattutto sulla fascia adolescenziale, per mobilitare anche i ragazzi meno inclusi o con altri habitus mentali rispetto allo studente modello. Riportare la parola al centro della vita di un paese serve a ritrovare una identità culturale, oltre che ad impedire che la poesia diventi afona».
Ivan Tresoldi e il suo gruppo di writers erano già stati coinvolti a Fabriano nella realizzazione di un murale per l’inaugurazione del nuovo depuratore dello stabilimento delle cartiere di Fabriano. Lo ha raccontato Giuseppe Prezioso del Gruppo Fedrigoni, responsabile marketing delle Cartiere di Fabriano, azienda che promuove creatività e arte, conservando anche l’antica tradizione della carta a mano: «Avere in città dei graffitari per due settimane ha creato fermento ed entusiasmo. Nell’era del digitale si sta tornando a riscoprire tecniche tradizionali come la xilografia o la calligrafia. A Fabriano c’è un prezioso connubio, siamo depositari di un’arte antica come la produzione della carta a mano, ma produciamo anche qualcosa di estremamente moderno, ovvero le banconote».