JESI – Risparmiare l’ex obitorio e la palazzina su Corso Matteotti che ospitava il laboratorio analisi dalla demolizione del già Ospedale Civile di viale della Vittoria, ormai completata per le parti principali. Destinando la prima all’opera del volontariato, in particolare quella condotta dalla San Vincenzo de’ Paoli, e la seconda ad ospitare in una sede più adeguata gli uffici comunali dell’Anagrafe. La proposta arriva dall’ex sindaco Vittorio Massaccesi.
L’abbattimento del vecchio obitorio rientra fra gli incarichi assegnati con l’appalto che si sta occupando della prima e più corposa parte dell’intervento, che ha fatto scomparire la parte dell’ex ospedale prospiciente il Viale della Vittoria. Servirà invece un nuovo bando per appaltare, più avanti, la demolizione anche di quello che era il laboratorio analisi affacciato col suo giardinetto su Corso Matteotti. A quel punto della tradizione della presenza ospedaliera in centro, iniziata a metà del ‘700, sarà rimasto solo l’edificio storico vincolato sul Corso. Un contenitore al quale dare una destinazione futura, come pure a tutta l’area che resterà sgombra.
Ma Vittorio Massaccesi chiede di salvaguardare anche altro: per l’ex sindaco, la vecchia camera mortuaria e la palazzina già laboratorio potrebbero avere «ancora un avvenire considerando che di necessità per sfruttarli ce ne sono non poche».
Per la palazzina, «torno a chiedermi- dice Massaccesi- se non valga la pena la sistemazione soltanto del piano terra, e magari del primo piano, per dare all’anagrafe la possibilità di non continuare a ricevere tanto pubblico in una specie di taverna risistemata alla meglio. Non comprendo perché dobbiamo continuare a servirci di quel buco, di corridoi così stretti, della poca areazione quando potremmo avere una straordinaria possibilità con la palazzina del Corso. Il piano terra (e magari anche il primo) avrebbe tutte le caratteristiche perché il cittadino ci arrivi con facilità, perché possa attendere in un ambiente arioso e dignitoso, perché l’anagrafe abbia ad abundantiam tante stanze quante sono le molte esigenze di un servizio così prezioso. Gli ottimi rapporti che il sindaco Bacci ha con i responsabili della Regione potrebbero facilitare tante cose, se ci fosse la volontà politica».
Per l’ex obitorio, Massaccesi ricorda: «Nel passato avevo indicato la san Vincenzo de’ Paoli. Il problema finanziario non esisterebbe, il volontariato sa fare da solo. Naturalmente potrebbero affiancarsi altre associazioni. Le famiglie in povertà sono più che raddoppiate con il Covid. Jesi e Vallesina non sono un’isola felice. Addirittura il nuovo edifico della Caritas è già insufficiente, tanto sono aumentate le necessità. La ex camera mortuaria, che risale al periodo tra le due guerre, si coordina con l’edilizia della zona e sarebbe il ricordo tangibile di un passato dove un grande ospedale ha servito molte generazioni».