JESI – Derby dei veleni tra Pallacanestro Jesi e Basket Jesi Academy nel campionato di Divisione Regionale 1. Per la cronaca, la partita di venerdì scorso alla palestra “Filonzi” si era conclusa con la vittoria 74-70 della Academy. Di seguito, le note delle due società che si sono succedute all’evento sportivo.
Basket Jesi Academy, la nota
«Basket Jesi Academy sente il dovere di esprimere il proprio punto di vista all’indomani dei fatti verificatisi al termine del derby in DR1 tra Pallacanestro Jesi e Basket Jesi Academy. Quella che poteva essere una serata di festa e di sana competizione sportiva è stata purtroppo rovinata da comportamenti che non hanno reso alcun onore all’evento. L’aggressione verbale, condita di violente minacce da parte di un gruppo di tifosi della Pallacanestro Jesi ad un tesserato sedicenne (e ad una mamma che lo accompagnava a casa) della nostra società al di fuori della Palestra Filonzi e la reazione esagerata e sopra le righe , per quanto emotivamente comprensibile da parte del suo genitore, nostro dirigente, rappresentano una brutta pagina da cancellare in fretta. Per quanto di propria competenza Basket Jesi Academy si scusa dunque per la reazione, emotivamente comprensibile come genitore ma esagerata e sopra le righe anche nei confronti di due esponenti della società Pallacanestro Jesi, posta in essere dal nostro dirigente. Dirigente che ha compreso di aver esagerato e che è pronto a chiudere qui la questione. Nella convinzione che il clima di tensione creatosi non possa portare alcun giovamento ad entrambe le società, operanti su livelli diversi e dunque tra loro non convergenti, Basket Jesi Academy si rende disponibile sin d’ora ad un incontro tra le due società che possa produrre un auspicabile abbassamento dei toni che eviti il ripetersi di questi episodi. Attendiamo dunque con fiducia che anche da parte di Pallacanestro Jesi possa giungere un segnale di disponibilità e di apertura per il bene dello sport cittadino, in nome di quei valori sportivi che sono alla base dell’attività delle due società».
Pallacanestro Jesi, la nota
«La Pallacanestro Jesi, facendo seguito alla nota della Basket Academy del 21 dicembre, si vede costretta a precisare alcuni punti circa quanto accaduto nella serata di venerdì 20 dopo la gara del campionato di DR1, essendo stata chiamata in causa nonostante sia totalmente estranea all’accaduto, se non come parte lesa. Durante la partita all’interno della palestra Stefano Filonzi, vinta con merito dai ragazzi dell’Academy, non si è verificato alcun episodio violento e tutto si è svolto in un clima di leale competizione sportiva, davanti ad una festosa e partecipata cornice di pubblico. Qualora fosse avvenuto un episodio spiacevole fra alcuni tifosi ed il figlio di un “dirigente” della squadra ospite, come sostenuto nella nota Academy, la Pallacanestro Jesi precisa, anche se forse è superfluo, che non ha nulla a che fare con quanto succede al di fuori dall’impianto. Per quanto concerne il comportamento dei tifosi, è bene sottolineare che la loro presenza è stata costante, calorosa e corretta in tutte le gare sia casalinghe che esterne, tanto che fino a questo momento la Pallacanestro Jesi non è mai stata fatta oggetto di alcuna sanzione da parte della F.I.P.. Andrebbe invece stigmatizzato il comportamento del “dirigente” della Basket Academy – per inciso il Sig. Altero Lardinelli – che ha additato come diretti responsabili dell’accaduto il vice presidente Massimo Stronati ed Alberto “Lupo” Rossini, offendendoli, denigrandoli e diffamandoli pubblicamente tramite un social network. Non pago, il “dirigente” Lardinelli ha rivolto precise e circostanziate minacce di morte tramite messaggi audio Whatsapp ai due esponenti della PJ di cui sopra. Pesanti “avvertimenti” che non possono essere presi alla leggera, dato quanto si è mostrato capace di fare il “dirigente” Lardinelli la sera stessa dei fatti. Lo stesso, infatti, è stato filmato mentre, con una spranga di ferro in mano, urla con fare minaccioso fuori da un locale della città. Sempre nella nota, veniamo invitati a contribuire ad “abbassare i toni” (che non abbiamo mai alzato) e dare un “segnale di disponibilità”, rassicurandoci paradossalmente che, in quel caso, per il “dirigente” Lardinelli la questione finirebbe lì. La Pallacanestro Jesi questo “segnale” lo dà già di per se forte e chiaro, non prevedendo, coerente col proprio Progetto fondato su valori sportivi ed etici, alcun diritto di cittadinanza per dirigenti e/o tesserati che si rendano protagonisti di comportamenti analoghi a quello del “dirigente” Lardinelli. Massimo Stronati e “Lupo” Rossini, dal canto loro, valuteranno il da farsi nelle Sedi opportune. Ringraziamo i tantissimi cittadini e sportivi jesini e marchigiani che si sono stretti intorno alla nostra Società esprimendo solidarietà per le offese e le minacce ricevute».