SASSOFERRATO – Partire da materiali naturali e che la stanno rendendo una delle aziende leader nel panorama internazionale, coniugando anche il design. La Diasen di Sassoferrato fa il suo debutto alla Milano Design Week 2024, in programma dal 15 al 21 aprile prossimi, con “Il bosco in una stanza”, opera a firma di Giulio Iacchetti – autorevole industrial designer – che sarà esposta nella rinomata galleria milanese Rossana Orlandi.
Specializzata in soluzioni per l’architettura green e il comfort sostenibile, l’azienda propone materiali naturali tipici della tradizione mediterranea – come sughero, argilla, calce e pietra pomice – per realizzare soluzioni architettoniche e di interior design. Un omaggio al Mediterraneo e all’ecosistema del sughero, materia principe delle biomalte e delle pitture Diasen. «Con l’obiettivo di far vivere agli ospiti l’esperienza di trovarsi in un metaforico bosco di sughero, a contatto diretto con la Natura e con i materiali che questa ci offre, il progetto vuole trasmettere il concetto di “CorkPhilia”, termine coniato da Diasen per raccontare l’amore per il sughero che si traduce in un’esperienza immersiva e biofilica da vivere in maniera multisensoriale. Il pavimento in granella di sughero aggregata da un legante speciale e le superfici dei tronchi che ricreano l’atmosfera di una sughereta, trattate con pitture capaci di creare connessioni sensoriali tra materiali e persone, mirano a soddisfare bisogni antichi e profondi di comfort, salubrità e bellezza, e trasmettono al visitatore la sensazione di trovarsi in un bosco di sughero», spiegano dall’azienda con sede a Sassoferrato.
Il Bosco in una stanza «incarna il nostro impegno per un design che soddisfa l’estetica ed offre un’esperienza sensoriale autentica attraverso il legame con la natura», ha dichiarato Diego Mingarelli, presidente di Diasen. «Questo progetto rappresenta il cuore della nostra filosofia aziendale: unendo materiali sostenibili alla bellezza e al comfort, creiamo spazi che nutrono corpo e anima. La biofilia ci ricorda che la natura è il nostro spazio vitale: un concetto che l’urbanizzazione e la modernità tecnologica hanno messo un po’ ai margini, ma la verità è che siamo fatti per stare nella natura e per tenere viva questa simbiosi. Con l’utilizzo del sughero e promuovendo una visione originale che abbiamo denominato “Corkphilia” vogliamo riappropriarci di questa dimensione e portarla in ogni spazio possibile, pubblico e privato», ha concluso.