JESI – «Se qui si parla di democrazia, democrazia è anche accettare che gli altri abbiano delle regole differenti». Ma a quel punto Massimo Gianangeli, sostituto del candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle Luca Bertini al confronto a sei organizzato a Palazzo dei Convegni dal Coordinamento Democrazia Costituzionale, non riesce a proseguire, davanti a fischi e urla di disapprovazione della sala. Quindi si alza e se ne va, seguito fra gli altri dalla consigliera regionale Cinque Stelle Romina Pergolesi. E’ l’epilogo e l’ultimo episodio della polemica che ha caratterizzato tutta la campagna elettorale sulla linea tenuta dai grillini nei confronti pubblici fra candidati sindaco e sulle assenze di Bertini.
In contemporanea a quello di Palazzo dei Convegni si stava svolgendo, alla Biblioteca Diocesana Cardinal Petrucci un secondo dibattito, indirizzato in particolare alla cittadinanza under 30, dove erano stati invitati «candidati consiglieri, scelti dai vari schieramenti». Bertini si trovava qui, fra il pubblico in ascolto. Altro elemento intorno al quale si è accesa la critica, oltre al fatto che Gianangeli, capogruppo Cinque Stelle uscente e che già era intervenuto al posto del potenziale sindaco nell’incontro organizzato da Cna, Confartigianato e Confcommercio, non sia fra i candidati consiglieri in lista. Nel pomeriggio di ieri peraltro il suo nome era stato annunciato fra quello degli assessori del Movimento in una eventuale Giunta in caso di elezioni.
A Palazzo dei Convegni, Enzo Beccaceci per l’organizzazione del Coordinamento, aveva fatto presente: «Come vedete fra i sei manca Luca Bertini, sostituito da Gianangeli, e questo non ci piace, perché ai candidati sindaco era stato rivolto l’invito. Chiediamo agli altri cinque nomi allora se intendono lo stesso prendere parte al dibattito o se ritengano giusto che Gianangeli abbandoni invece il tavolo».
Immediata e netta la contrarietà espressa da Silvia Gregori (Lega Nord): «Non sono d’accordo sul fatto che fra di noi ci sia Gianangeli, non è possibile che ci si faccia le regole a piacimento, a seconda di quello che conviene». Più morbido Osvaldo Pirani (Pd, Jesi Sostenibile): «Logico e corretto sarebbe che qui ci fosse il candidato sindaco, per rispetto di elettori e organizzatori. Ma sono disposto a restare e partecipare comunque». Caustico Massimo Bacci (Jesinsieme, Patto per Jesi, Insieme Civico, Jesiamo): «Avevo detto in altre occasioni che non avrei più preso parte se non in presenza anche di Bertini, poi anche una questione di vicinanza umana a una persona che mi ha espresso di avere delle difficoltà ho cercato di soprassedere e sono disposto a farlo ancora. Ma non va bene che ci sia al tavolo Gianangeli, che fra l’altro aveva detto di non potersi impegnare nella campagna elettorale per mancanza di tempo, è che non è neanche nella lista dei candidati consiglieri Cinque Stelle. Penso sia giusto ci sia qui qualcuno che almeno possa rappresentarli in futuro in Consiglio». Per Massimiliano Lucaboni (Libera Azione): «Non ho nulla in contrario a restare ma certo per i Cinque Stelle dovrebbe almeno esserci qualcuno che sia in lista». Infine Samuele Animali: «Io parlo con tutti. Ma va ricordato che un candidato sindaco ha delle responsabilità. E poi scusate: per una volta che c’è un invito al quale non è richiesto il candidato sindaco ma un consigliere, Bertini va proprio a quello e non è qui?». Quindi l’inizio di intervento di Gianangeli e la reazione veemente della sala, con abbandono da parte della rappresentanza grillina e confronto proseguito alla presenza di solo cinque delle parti politiche in gioco.