CASTELBELLINO – Dieci anni di note e linguaggi, di accordi e stili individuali che formano personalità e si fondono armonicamente nella melodia collettiva. La scuola di musica Opus 1 di via Leopardi 13 a Pantiere, frazione di Castelbellino, celebra i suoi primi due lustri di vita. Fondata nel 2007 dai maestri Stefano Coppari e Samuele Garofoli, è cresciuta progressivamente acquisendo notevole credibilità a livello regionale, anche grazie alle tante iniziative organizzate in giro per le Marche, e non solo.
«Tutto è partito da zero, quasi per gioco – raccontano Stefano Coppari, giovane chitarrista molto stimato nella scena jazz italiana, e Samuele Garofoli, trombettista jazz affermato e dalle tantissime collaborazioni. L’amministrazione di Castelbellino ci ha proposto di riqualificare la struttura, che era in disuso, al fine di farla diventare un luogo di produzione di cultura. Così abbiamo pensato di aprire questa scuola coinvolgendo alcuni fra i più validi insegnanti della regione. È stata una scommessa, insomma, che possiamo dire, non senza fatica ed impegno, di aver vinto».
Coppari, cosa significa la musica per lei?
«La musica è un linguaggio, è comunicazione ed arte. A differenza però di una normale lingua, come l’italiano o l’inglese, la musica ha la caratteristica di essere universale, può essere ascoltata da chiunque e riesce a trasmettere innumerevoli emozioni e sensazioni. Dal punto di vista tecnico quindi è un insieme di suoni organizzati nel tempo, ma è anche un sentimento, è rabbia, amore, gioia e tutto quello che noi desideriamo raccontare. La musica rimarrà sempre qualcosa di impalpabile, esiste dagli albori della Terra e possiede un potere immenso che rende sereno chi è in grado di coglierlo».
Quale dovrebbe essere l’obiettivo dell’insegnante?
«Noi cerchiamo sempre, oltre a far acquisire le necessarie competenze strumentali, di trasmettere la nostra passione per la musica, un’arte che può davvero cambiare la vita a una persona. La musica è un linguaggio che ti accompagna per sempre, che arricchisce enormemente dal punto di vista individuale, a prescindere dalle capacità, dal livello raggiunto e dalla professione che si fa o si farà. È molto utile per sviluppare la propria personalità perché ci si mette in gioco. Al di la della tecnica, infatti, mi piace molto lavorare con gli allievi affinché sviluppino un proprio suono, una propria voce, ciò che poi fa la differenza. Questa è la cosa più difficile da insegnare, ma anche la più gratificante. La personalità emerge, del resto, se c’è consapevolezza di lavorarci ogni giorno»
Alla Opus 1 si può studiare qualsiasi strumento?
«Certamente. Abbiamo corsi con insegnanti qualificati per tutti gli strumenti moderni. E approfondiamo tutti i linguaggi, dal jazz al pop, dal blues al rock, fino alla musica classica, in base alle preferenze degli stessi allievi. Non sono richiesti livelli minimi, si può ovviamente partire da zero. Come abbiamo fatto anche noi».
Già dai due anni di vita addirittura..
«Proprio così. Fra i corsi più apprezzati della nostra scuola vi sono quelli che riguardano i bambini, dai due anni in su. Si chiamano Baby Opus 1 e, attraverso giochi e divertimento, sono propedeutici all’insegnamento successivo della musica».
Pure i grandi, tuttavia, si divertono..
«Assolutamente sì. Grazie a validi docenti teniamo corsi di musica di insieme dove i nostri allievi di strumento, possono suonare in una vera band per migliorare quanto appreso individualmente, per poi fare saggi e concerti durante l’anno nei locali. Suonare insieme, del resto, è molto diverso rispetto al suonare da soli, ed è fondamentale per completarsi, come musicista e anche come persona».
E poi c’è la Opus Big Band..
«Sì, è nata dieci anni fa ed è composta da allievi e musicisti amatoriali jazz della zona. All’interno di essa vi sono anche alcuni professionisti che agevolano la crescita del collettivo. Il direttore è, da quattro anni, Antonangelo Giudice, sassofonista che non ha bisogno di presentazioni. Facciamo spesso concerti nelle Marche. L’ultimo, molto suggestivo, è andato in scena alle Grotte di Frasassi, un concerto a favore dell’associazione Carlo Urbani e di Medici Senza Frontiere per un progetto in Congo. Il prossimo sarà il 6 Ottobre al Teatro Sperimentale di Ancona. Ogni anno proponiamo nuovi repertori e nuove location dove esibirci».
IL VIDEO DEL CONCERTO ALLE GROTTE DI FRASASSI (Foto Ubaldi)
La vostra scuola fa anche parte del Marche Music College. Cosa è?
«È un network costituito dalle scuole di musica della regione Marche che hanno partecipato a un bando regionale, denominato Music for Screen, che ha finanziato alcuni corsi professionalizzanti in ambito musicale. Stiamo formando compositori, musicisti di orchestra, tecnici audio e video per la produzione di filmati, registrazioni e pubblicazioni. Abbiamo iscritti da tutta Italia».
E c’è anche il Trinity College of London..
«Da quest’anno i nostri studenti volendo possono certificare il proprio percorso di studi musicali, dando esami di fronte a una commissione, al fine di valutare le proprie competenze. È un’altra opportunità di crescita, che consente fin da subito di misurarsi con brani pop-rock e incrementare di conseguenza la velocità di apprendimento delle tecniche, infatti grazie a questo approccio moderno, sin dai primi mesi di lezione si riesce a suonare un brano musicale per intero».
Avete nuovi insegnanti quest’anno in organico?
«Quest’anno ad affiancare le nostre insegnanti di canto Benedetta Bonazza ed Irene Cacciamani abbiamo anche il maestro Domenico Ortolani, un docente di canto sempre più ricercato negli ambiti del canto moderno per la tecnica naturale italiana che utilizza. Tecnica che ha perfezionato dal noto didatta Antonio Juvarra. Grazie a questa tecnica, il cantante riscopre come potersi esprimersi nel proprio stile musicale con grande semplicità e con quel piacere estatico che caratterizza il vero momento del canto».
Per chi avesse ancora dei dubbi non resta che mettersi in gioco: nelle giornate del 29 e 30 Settembre la Opus 1 offre a tutti la possibilità di provare gli strumenti e i corsi musicali gratuitamente, sotto la supervisione e i consigli dei docenti, dalle ore 16 alle 19 (è consigliabile contattare la scuola per confermare la propria presenza).