Jesi-Fabriano

Difesa servizio sanitario e consultori: in piazza la Rete Femminista Marche Molto+di194. Ecco dove

«Vogliamo difendere i consultori pubblici e pretendere che non vengano smantellati e svuotati delle loro funzioni», spiegano dalla Rete Femminista Marche Molto+di194

La Rete Femminista Marche Molto+di194 ha aderito alla Rete Nazionale dei consultori e delle consultorie che ha indetto una settimana di mobilitazione, dal 26 febbraio al 3 marzo, per la difesa della salute e del servizio sanitario pubblico. Al via una serie di iniziative su tutto il territorio nazionale (singoli eventi per città e regioni in calce). Nelle Marche la Rete Femminista sarà presente: oggi, primo marzo, ore 17.30 davanti al Consultorio di Senigallia, sabato 2 marzo dalle ore 9.30 alle ore 13.30 con un volantinaggio a San Benedetto del Tronto, davanti all’ospedale Madonna del Soccorso; e sempre sabato 2 marzo alle ore 18 Flash Mob a Jesi in piazza della Repubblica.

«Vogliamo difendere i consultori pubblici e pretendere che non vengano smantellati e svuotati delle loro funzioni, che rimangano spazi accoglienti dove ottenere prevenzione,  salute, benessere gratuitamente e senza discriminazioni – spiegano dalla Rete Femminsta Marche Molto+di194 – Chiediamo che venga applicata la legge che ne prevede uno ogni 20mila abitanti e che siano riaperti, se ingiustamente chiusi. Vogliamo, inoltre, che venga riconosciuto il ruolo fondamentale delle consultorie transfemministe autogestite, come luoghi di riflessione e costruzione di pratiche diverse alla salute e al benessere individuale e collettivo». Infine concludono: «Ci siamo costituite nella Rete Nazionale dei Consultori e delle Consultorie per rafforzare le nostre richieste locali e moltiplicare l’effetto delle nostre lotte. La condivisione, la chiarezza dei nostri obiettivi e la nostra rabbia contro la negazione dei nostri diritti e contro la violenza del patriarcato sono la nostra forza. Forti delle mobilitazione e delle riflessioni fatte con Non Una Di Meno e con le varie realtà transfemmministe, le nostre piazze proseguiranno anche l’8 marzo».

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