JESI – Al Dipartimento di Salute Mentale dell’Ospedale Carlo Urbani di Jesi manca la figura dell’assistente sociale. La denuncia viene dall’associazione di volontariato Tutela Salute Mentale per la Vallesina (leggi l’articolo) e viene confermata dal Direttore del Dipartimento dell’Area Vasta 2, Massimo Mari.
«L’associazione ha ragione a lamentare in Procura questa carenza – afferma il dottor Mari – La chiediamo da quattro anni senza ottenere nulla. Si tratta di una figura preziosa che consentirebbe di aiutare queste persone a limitare la recidiva ad esempio trovando una casa e una occupazione». Nella segnalazione dell’associazione figura anche uno scarso rapporto tra il personale e le famiglie: «Questo non è vero – spiega Mari – Ormai lavoriamo per gruppi multifamiliari, gruppi di famiglie che intraprendono un percorso terapeutico. Alcune famiglie reagiscono bene e questi percorsi sono efficaci; altre realtà invece hanno degli approcci differenti e finiscono per avere contrasti con il personale. Siamo famosi per aver intrapreso molti progetti di inclusione: facciamo il nostro dovere, anche se sembriamo scontrosi».
L’associazione Tutela Salute Mentale per la Vallesina, lamenta anche la fine del tavolo istituzionale voluto dall’assessora Bruna Aguzzi e promosso nel 2010: «Quella esperienza non si è chiusa, è cambiata: era valida finché parlavamo solo di Jesi ma ora lavoriamo in Area Vasta e quindi vengono organizzate delle assemblee di respiro più ampio. Si tratta di incontri che facciamo con costanza per individuare percorsi di sussidiarietà e progettazione».
La situazione, riguardo la carenza della figura dell’assistente sociale, è simile a quella che si era verificata nel nosocomio jesino per la disabilità. L’Unità multidisciplinare (UM) per l’età adulta era sprovvista dell’unica assistente sociale presente: una criticità per fortuna risolta, sebbene dopo anni. Negli ultimi mesi infatti, nell’area disabilità sono entrate due assistenti sociali e una nell’area anziani.