JESI – Al via il 7 giugno il festival ˊDire, fare, desiderareˊ. La kermesse, giunta alla sua terza edizione, ha subìto una battuta d’arresto solo a causa della pandemia da Covid 19. L’iniziativa (gratuita e aperta a tutti) è infatti un appuntamento fisso non solo per la cittadina jesina, ma anche per la provincia anconetana. Ad organizzarla, la Cooss Marche, la cui referente e responsabile area disabilità, per Jesi, è Marzia Pennisi. Cooss Marche, per chi non lo sapesse, è l’ente gestore di centri diurni, di servizi territoriali e scolastici, nonché di progetti di autonomia abitativa.
(Il programma completo con gli incontri dal 7 al 14 giugno è in calce all’articolo).
«Questa edizione, la 2024, l’abbiamo ribattezzata ˊComunità di tutti i corpiˊ per evidenziare un concetto di condivisione, di relazione e di prossimità. Che devono diventare valori fondamentali tra persone normali e non normali, perché anche se questa distinzione non va fatta – precisa lei – questa divisione purtroppo esiste ancora. Al contrario, noi vorremmo che tutti i corpi siano – per l’appunto – dei corpi, senza alcun tipo di differenza. Anche perché – si domanda Pennisi – cosa è davvero normale? La normalità non esiste, è tutto soggettivo. Le persone con disabilità spesso sono più normali di noi normodotati, hanno capacità maggiori. Però per il solo fatto di essere magari seduti su una carrozzina sono considerati anormali. Vi pare una distinzione giusta?».
Il messaggio da far passare, durante gli incontri nelle giornate che vanno dal 7 al 14 giugno, è proprio questo: «Sarà nostra ospite Luigina Mortari, filosofa e docente di epistemologia all’Università di Verona. Lei parlerà di filosofia della cura. La cura – riflette Pennisi – non è rivolta solo a chi è visto come non normale o a chi è etichettato come malato, ma a tutti, operatori compresi. D’altronde, chi non è malato in questo mondo?».
Ma com’è cambiata, negli anni, l’attenzione verso le persone con disabilità? C’è forse maggiore sensibilità? «Io credo di sì – rispondono dal Cooss Marche – C’è un rapporto diverso con la persona disabile, piano piano stiamo riuscendo a vedere un cambiamento che seppur minimo e piccolissimo, è però fatto di gocce. Sicuramente, la questione delle barriere architettoniche non è cambiata. E le nostre città ne sono un esempio lampante. L’importante è mettersi in mezzo alla gente e far vedere chi è un disabile: una persona non da tenere distante dalla società ma che può (e deve) stare dentro le nostre comunità sempre di più. Perché il disabile è una persona che pensa».
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Dire, fare, desiderare. Qual è il desiderio più grande della Cooss Marche? «Riuscire a creare un mondo in cui il disabile non è diverso dal così detto normale. In cui il disabile può partecipare a una attività teatrale come un normodato. Qualche politico, il mese scorso, ha pensato alle classi speciali per disabili: ecco, io voglio dire che queste proposte e queste idee sono dannose, perché si torna nuovamente a settorializzare e a mettere da parte ciò che non ci piace, che ci sembra brutto, che è diverso – attacca Pennisi – Ma cosa è realmente diverso? I disabili gravi fanno una grande fatica a stare in classe, nelle scuole. Però è una lezione di vita per tutti: sia per i disabili sia per i normodotati, che si confrontano con qualcosa di diverso dalla loro vita. Per i bambini normodotati, chi presenta disabilità non è diverso, ma è semplicemente un bambino, un compagno di classe. La diversità siamo noi adulti a crearla».
IL PROGRAMMA
7 giugno
ore 10:00-15:30 Campo sportivo G. Cardinaletti e Bocciofila Jesina
“Olimpiabili, sport e movimento in squadra + pranzo sociale”
(riservato Cooss Marche / area disabilità)
ore 18:30 / Sezione Ragazzi Biblioteca Planettiana (via San Giuseppe 36)
Lectio a cura di Luigina Mortari
“Avere cura della qualità dell’esperienza”
8 giugno
dalle 9:00 alle 13:00 / Sala Maggiore di Palazzo dei Convegni
Formazione per operatori, educatori, assistenti a cura di Luigina Mortari
“Avere cura della qualità dell’esperienza”
10 e 11 giugno
dalle 17:30 alle 19:00 / online
Formazione per operatori, educatori, assistenti a cura di Elena e Maria Chiara Paolini
“Assistere le persone disabili nella pratica antiabilista”
12 giugno
dalle 17:00 alle 19:00 / Piazza dell’Appannaggio
“Anzi suonatelo!”
Open day del laboratorio di costruzione di strumenti musicali e musica d’insieme a cura di Andrea Accoroni dei Riciclato Circo Musicale
14 giugno
ore 21:30 / Teatro il Piccolo San Giuseppe
H.O.P.E. homines omnia planetarium eripere
Spettacolo della compagnia DANCE IN
GLI OSPITI
Luigina Mortari è professoressa ordinaria di Epistemologia della ricerca qualitativa presso la Scuola di Medicina e chirurgia e di Filosofia della scuola presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli studi di Verona. Le sue ricerche hanno per oggetto la filosofia dell’educazione, la filosofia della cura, la definizione teorica e l’implementazione dei processi di ricerca qualitativa e la formazione dei docenti. Ha al suo attivo numerosissime pubblicazioni: 21 monografie, molte delle quali tradotte in inglese, spagnolo, tedesco, portoghese e russo, e circa duecento tra articoli su riviste scientifiche o saggi in collettanea.
Elena e Maria Chiara Paolini, alias Witty Wheels, sono attiviste, formatrici e blogger. Il loro lavoro è dedicato ad analizzare e decostruire l’abilismo, cioè l’oppressione strutturale che circonda le persone disabili. Autrici di Mezze persone. Riconoscere e comprendere l’abilismo (2022) e “Che brava che sei! 8 storie di abilismo quotidiano (Laterza, 2023)”, si basano sulla pratica femminista e sui Disability Studies. Hanno esperienza decennale nell’assunzione e gestione di assistenti personali e fanno formazione sull’argomento.
Andrea Accoroni è educatore, autore e compositore. Inizia a costruire nel 2003 i primi strumenti musicali con materiali di recupero fino a fondare nel 2005 l’associazione Riciclato Circo Musicale (RCM) per la quale ricopre i ruoli di direttore artistico, liutaio, autore, compositore e musicista. Ha sempre smontato e ricostruito oggetti e utensili, sperimentando anche la costruzione in legno e con materiali di recupero. Per lui l’arte, la manualità, la creatività sono “un gioco molto serio”.
Dance In è una compagnia di danzateatrointegrato che nasce nel 2016, costituita da 10 membri, danzatori attori con diverse abilità fisiche, cognitive e sensoriali. La produzione è affidata all’associazione ijshaamanka sotto la direzione di Monia Mattioli, fondatrice del metodo Danza Accessibile Integrata Dan.Ce.In., realizzato in una ricerca condivisa con professionisti dell’ambito dello spettacolo europeo e scienziati e finanziata dalla Comunità Europea.
Il Festival Dire, Fare, Desiderare gode del patrocinio del Comune di Jesi ed è realizzato in collaborazione con l’ASP. Ingresso libero e gratuito a tutti gli eventi, eccetto l’iniziativa sportiva Olimpiabili. I luoghi coinvolti sono accessibili. Per info: cooss.direfaredesiderare@gmail.com