Erica Scherl è una violinista originaria di Trieste. Lui è Valerio Corzani e, oltre a essere musicista, giornalista, fotografo e musicista, è anche autore e conduttore radiofonico di trasmissioni cult su RadioTre, da Alza il volume a l’Idealista.
Insieme si chiamano Interiors, perché la loro musica è pensata per gli interni, e per il video del nuovo singolo “Disaffection” – tratto da “Plugged”, il loro secondo album uscito il 2 dicembre per la label romagnola Brutture Moderne – si sono affidati alla regia di Federica Biondi, filmaker di Jesi autrice di docufilm e lungometraggi tra cui Dimmi che illusione non è, Mi dispiace di lasciarla, Generazione internet. L’immaginario inquieto del videoclip è quello di Francesca Tilio, artista jesina, fotografa e designer, autrice tra l’altro del progetto fotografico Pink Project, che di “Disaffection” firma il soggetto, la sceneggiatura ed il set designer. La performer è la coreografa marchigiana Helena Cerina, la voce femminile di Serena Fortebraccio, autrice peraltro del testo della canzone insieme a Scherl e Corzani.
La buona notizia è che “Disaffection” ha superato una dura selezione di circa 400 video ed è stato ammesso nella short list dei finalisti di Cortinametraggio, nella sezione dei videoclip musicali, in gara dal 20 al 26 marzo con (e contro) Mannarino, Calcutta, Brunori sas ed altri big della scena musicale nazionale.
Tramite le suggestioni psicologiche di Francesca Tilio e l’interpretazione libera e ispirata di Helen Cerina, la regista Federica Biondi parla di un video «dedicato all’amore e alla sua follia, alla pazienza, alla tolleranza, alla buona volontà, alla paura e all’errore, al disincanto». «La follia – spiega la filmaker – è la corsia incidentata dell’amore, è una posa sbagliata, un passo falso, la fuga da una realtà che non coincide con l’atteso. Ribellarsi alla follia e all’amore sbagliato vuol dire destrutturarsi, disfarsi di inconciliabili speranze, tornare a sé, distrarsi, estrarsi, svelarsi, togliere veli da veli, danzare sui battiti di una foglia, bere dal ritmo fluviale di una linfa vegetale e fortificare la sostanza di unghie e capelli, ripercorrere la strada per rivedersi allo specchio e scavarci dentro, guardarsi per come si era e poi abbandonarsi; è un pugno contro il muro, è un morso a una ciambella rosa».
Francesca Tilio immagina una protagonista «inquieta e lynchiana», che «cambia aspetto attraverso le parrucche – cifra stilistica dei miei lavori – in un gioco misterioso fatto di angosciose attese e silenzi sottesi. Gli attimi congelati negli scatti fotografici si animano per la prima volta nel video Disaffection. Le stesse atmosfere sospese, a tratti surreali, respirano insieme alla musica. La protagonista vibra, s’irrigidisce, trema, sorride in una trance che ammicca solo a se stessa, alla propria solitudine».