CASTELBELLINO – Ricorso contro l’ampliamento della discarica Cornacchia di Moie. Il primo comune a fare l’annuncio è Castelbellino, ma non si esclude che altri possano seguire l’esempio. L’ok per la riconversione era arrivato con il parere favorevole della Provincia di Ancona all’inizio di giugno ma il sindaco di Castelbellino e l’amministrazione comunale non ci stanno e annunciano il ricorso al Tar.
«Nel corso degli ultimi mesi il comune di Castelbellino ha cercato di metter via le tensioni dei mesi scorsi che hanno condotto lo stesso ente dapprima ad una lotta serrata in Conferenza dei Servizi in Provincia, poi al Tar contro il ricorso alla bocciatura dell’ampliamento di 900 mila metricubi della discarica Cornacchia proposto dal comune di Maiolati» spiega l’amministrazione guidata da Andrea Cesaroni. Dopo l’autorizzazione, fanno sapere da Piazza San Marco, «sono emersi fattori inaccettabili: le disposizioni attuali aprono il varco, dal punto di vista normativo in maniera impropria e giuridicamente non ammissibile, non soltanto ai 180 mila metricubi dell’ampliamento appena autorizzato, ma addirittura alla possibilità di applicare tale disposizione normativa, fino al raggiungimento del 30% dell’attuale capacità di smaltimento dell’ultimo ampliamento autorizzato, cioè circa 570 mila metricubi. Peraltro, tale autorizzazione si fonda su osservazioni emerse in Conferenza dei Servizi addirittura di carattere opposto da parte degli enti interessati, basate su un parere tecnico regionale che sostanzialmente sconfessa le disposizioni presenti all’interno del Piano Regionale dei Rifiuti». Nello specifico Castelbellino precisa che vi sono decine di contraddizioni, normative che andranno approfondite al Tar e che la Sogenus ha più volte confermato la progettazione di un ampliamento che prevede la realizzazione di una nuova piccola vasca di smaltimento.
«Ancor più grave è l’inaccettabile comunicazione pervenuta dalla Sogenus – continua l’amministrazione di Castelbellino – in cui sostanzialmente si intima ai Comuni a fermarsi e non operare, in veste di soci, in maniera contraria e dannosa nei confronti della società stessa. Certe iniziative, il Direttore della Sogenus, farebbe bene a risparmiarsele, ricordandosi che si tratta soltanto di una società pubblica che gestisce un impianto del Comune di Maiolati Spontini, e che tali condotte ai limiti dell’intimidazione, non fanno altro che irrigidire sempre più i Sindaci della vallata eletti dai loro cittadini».
Insomma, se Maiolati entro 60 giorni non proporrà alternative, Castelbellino andrà avanti con il ricorso «convinto di interpretare le ragioni della tutela del territorio e delle popolazioni residenti ormai provate dalla convivenza con l’impianto. Popolazione che non può accettare il prolungamento dell’attività di smaltimento, ormai trentennale, in nome di un businnes economico che non fonda più la sua ragione politica nel pubblico interesse. Peraltro, come ben confermato dal Piano Regionale dei Rifiuti che definiva la discarica Cornacchia in esaurimento. Saranno coinvolti altri Comuni della Vallesina nella nostra rivendicazione».