Jesi-Fabriano

Distretto di Fabriano: dopo la pausa estiva, riparte la produzione tra incertezze e incognite

Costi delle materie prime, inflazione ed eventuale nuova impennata dei costi energetici, tra le principali preoccupazioni delle "Big" del territorio

FABRIANO – Riparte il distretto economico di Fabriano con le “big” del territorio che si preparano alla fine dell’anno con incertezze dovute ai costi delle materie prime, all’inflazione e all’eventuale nuova impennata dei costi energetici. «Le crisi dell’elettrodomestico e dei prodotti GAS, colpiscono fortemente le aziende del fabrianese: per il mese di agosto sono arrivate chiusure collettive più lunghe rispetto agli ultimi anni ed in alcuni casi saranno ulteriormente prolungate anche da utilizzo di cassaintegrazione». Sono giorni di ripresa produttiva nel distretto economico di Fabriano. E il periodo di ferie estive, a differenza dello scorso anno, è stato abbastanza lungo. Per quel che riguarda il comparto cappe: la Electrolux ha previsto per agosto la suddivisione su due turni dei dipendenti che godranno, a scorrimento, di due settimane di ferie. Il tutto per non fermare la produzione, ma ridurla in questo mese del 50% e dai primi giorni di settembre, una ripresa a pieno regime. Fermo produttivo completo per Elica, invece, che è andato avanti dal 7 al 22 agosto scorso. Stesso periodo scelto per la Faber. Passando agli altri “big” territoriali. Stop produttivo totale alla Whirlpool di Fabriano fino a domani. Al Gruppo Ariston: gli operai di Cerreto hanno ripreso a lavorare dal 21 agosto scorso, insieme ai colleghi di Albacina di Fabriano, mentre a Genga si tornerà a produrre dal 28 agosto, così come nello stabilimento di Osimo (caldaie). Infine, Antonio Merloni P.V. (Ex Ghergo), il periodo di stop produttivo è iniziato lo scorso 31 luglio e durerà fino a domani.

La dichiarazione

«Il mese di agosto per le fabbriche del fabrianese, da un punto di vista produttivo, è stato nettamente inferiore rispetto agli ultimi, senza che si vedano segnali di ripresa nei prossimi mesi. Diventa sempre più urgente un intervento del Governo con politiche industriali e con strumenti che aiutino il mondo del lavoro a superare questa complicatissima fase. Perdita di posti di lavoro, mancato rinnovo dei contratti di somministrazione, abbattimento dei livelli di reddito delle famiglie, sono solo i primi segnali a cui potrebbero seguire conseguenze ben peggiori se l’industria non sarà sostenuta nei processi di riconversione e di transizione», conclude il responsabile della Fiom per il distretto economico di Fabriano, nonché componente della segreteria di Ancona, Pierpaolo Pullini. Soprattutto se si considerano le incognite legate ai costi dell’energia, dell’inflazione e delle materie prime.

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