JESI – Non ci sono state struggenti parole d’addio o commossi ricordi di chi lo amava. Piuttosto un dolore contenuto, discreto e molto composto quello della famiglia Gianfelici per l’ultimo saluto a Gianmario, storico pasticcere jesino, mancato il 9 gennaio scorso a 64 anni. Gianfelici aveva contratto il Covid-19 a dicembre e il maledetto virus, contro cui aveva combattuto per settimane nella Terapia Intensiva dell’ospedale di Jesi, sebbene negli ultimi giorni fosse sparito, ha comunque lasciato dei postumi che gli sono stati fatali.
Oggi alla chiesa Regina della Pace i familiari e gli amici più intimi si sono ritrovati per salutarlo per l’ultima volta. Il feretro, coperto di fiori bianchi e rossi, al centro del sagrato. Poche parole, quelle del rituale della santa messa dei defunti celebrato da don Emanuele Contadini, hanno confortato i presenti. Molto composta, come detto, la cerimonia. Così come pacato, contenuto e dignitoso il dolore silenzioso della ex coniuge Silvana, dei figli Nicola e Paolo, della nuora Lucia col piccolo Giacomo. Non sono voluti mancare alcuni colleghi e rappresentanti del commercio locale e l’amico Armando Zoppi dell’altra nota pasticceria jesina.
Poche persone per la grande fama del pasticcere jesino, ricordato comunque come un uomo buono ma schivo e molto riservato, dedito solo alla famiglia e al suo lavoro che amava tanto.
Il feretro, accompagnato in silenzio verso il sagrato, ha poi mosso verso il cimitero locale per la tumulazione.