Jesi-Fabriano

Don Maurizio Fileni traduce San Marco in dialetto jesino: 56 metri di versi nella chiesa di Castelbellino Stazione

Don Maurizio Fileni ha completato la trascrizione del vangelo di San Marco in dialetto dentro alla chiesa di Stazione di Castelbellino. «La gente si sentirà abbracciata»

CASTELBELLINO – Cinquantasei metri quadrati di versi scritti a mano dentro alla chiesa di San Marco a Castelbellino Stazione. Ma non sono versi qualunque, bensì quelli del Vangelo di San Marco ma tradotti in dialetto jesino. Una geniale intuizione che già aveva avuto don Maurizio Fileni, parroco delle parrocchie di Castelbellino e Monte Roberto, già dal 2016 in un’ottica di valorizzazione del dialetto jesino, ma poi aveva trascritto quei versi in bella grafia sui muri della canonica della chiesa di Monte Roberto. Aveva così impiegato il tempo sospeso del lockdown. Ora, fa il bis a Castelbellino Stazione. Domenica 29 maggio alle 17 tutti in chiesa per l’inaugurazione della nuova opera alla presenza del vescovo di Jesi don Gerardo Rocconi e del Nunzio Apostolico Monsignor Giovanni Tonucci.

Don Maurizio, ci ha preso gusto a fare il piccolo scrivano?
«Beh, è una forma d’arte o una forma di vita. Un modo di vivere o sopravvivere a quest’oggi che non mi piace».

Una cosa analoga l’aveva già fatta a Monte Roberto?
«Sì esattamente, nella canonica della chiesa di Monte Roberto. Ho trascritto 23.000 parole, 91.000 lettere scritte a mano».

Come mai stavolta proprio all’interno della chiesa di Stazione?
«Perché nella chiesa neoclassica di Castelbellino capoluogo non era possibile, non potevo intervenire su una chiesa monumentale: sarebbe stato rischiosissimo. Qui a Stazione ho potuto agire tranquillamente perché è una chiesa particolare… sopra il tetto della chiesa ci sono due ordini di appartamenti e prima di essere una chiesa è stata un laboratorio per la riparazione di macchine agricole. È diventata edificio di culto solo dal 1984, quindi non è ancora tutelata dalla Sovraintendenza».

Quindi è un bis?
«Un bis, ma con un valore aggiunto: questa chiesa a Castelbellino Stazione è dedicata a San Marco».

Perché ha scelto il dialetto?
«Credo che il dialetto debba essere gelosamente custodito, questo è un modo per farlo conoscere».

Quest’opera a colpo d’occhio appare colossale…
«Sono esattamente 56 metri di lunghezza; 56 metri quadrati di superficie scritta con 1.680 righe; 23.000 parole; 677 versetti. Ho speso 600 euro solo di pennarelli a inchiostro indelebile».

Don Maurizio Fileni al lavoro


Ok impiegare il lockdown per l’opera di Monte Roberto, ma per questa? Quanto ci ha messo? Dove ha trovato il tempo?
«Ci ho impiegato 150 ore per scrivere a mano libera tutto il testo. Per la progettazione e la preparazione, più del doppio. L’ho fatta di notte, perché di giorno sono parroco e faccio il parroco. Però va detto che non ero solo: ho potuto contare su due validissimi collaboratori, Claudio Petrozzi che ha avuto la pazienza di dettarmi tutto il testo e Maria Massei, infaticabile factotum».

Ne è soddisfatto?
«Sì. Pensa quanto sarà bello quando ci sarà la messa della domenica (e la chiesa si riempie!), quanto la gente si sentirà circondata, abbracciata, stretta dal Vangelo di Marco: dal Vangelo scritto dal suo San Marco».

Cosa augura a questa bella opera?
«Che la gente la apprezzi e ci si affezioni. Mi auguro che, con il trascorrere del tempo, non riesca più a riconoscere questa chiesa senza quest’opera. Sembra tutta un’altra chiesa!».

L’interno della chiesa di San Marco a Castelbellino Stazione

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