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Clabo al Sigep di Rimini, Capriotti: «Attenzione alla sostenibilità»

L'azienda di Jesi tra i protagonisti della fiera dedicata alle filiere di gelato, pasticceria, cioccolato, caffè, panificazione e pizza. «L'ultima frontiera del gelato è la Cina». Con nuove prospettive sull'Africa

Vetro e acciaio inox. Sono i materiali ecosostenibili con cui Clabo, azienda con sede a Jesi, leader nella produzione di vetrine refrigerate e arredamenti per gelaterie, pasticcerie e bar, si presenta al Sigep di Rimini, uno degli appuntamenti di settore più importanti a livello internazionale.

Nato alla fine degli anni ’50 da un laboratorio artigianale specializzato nella realizzazione di soluzioni d’arredo per bar, pasticceria, gelateria e gastronomia, oggi il Gruppo Clabo SpA, guidato dalla famiglia Bocchini, è diffuso negli Stati Uniti e in Cina. Design, funzionalità, innovazione e sostenibilità, sono tra le principali caratteristiche degli arredi Clabo, che guarda con grande attenzione all’ambiente.

L’azienda quest’anno si presenta al Sigep con tre linee: Ruy, Nik e Joe, «tre stili che interpretano tendenza e design» spaziando dall’industrial all’art déco «per uno stile ‘camaleontico’ che permette di contestualizzare la tecnologia del freddo con banchi refrigerati e vetrine espositive» spiega Sandro Capriotti, direttore commerciale del Gruppo Clabo SpA. «I nostri arredamenti sono modulari e componibili con l’obiettivo di permettere alle attività di poter disporre di una grande possibilità di scelta di materiali, per customizzare l’arredo del locale come si preferisce». L’azienda punta su «qualità, numerose varianti e costi competitivi».

Quanto contano il design e i nuovi materiali green? E come stanno cambiando gli arredi per gelaterie e pasticcerie?
«Negli arredi non utilizziamo mai materiali plastici, ma solo vetro, acciaio e inox, materiali riciclabili con i quali diamo impulso all’economia circolare. Oggi gli arredi devono essere sempre più polifunzionali, con tecnologie e banchi che possano essere utilizzati durante i diversi momenti della giornata, dalla colazione al pranzo, fino all’happy hour, e a seconda delle diverse stagioni. Il locale monoprodotto funziona sempre meno, mentre sono molto richieste le proposte integrate nello stesso contesto».

Il gelato italiano, come anche la pasticceria, sono sempre più presenti all’estero. Quali sono i mercati stranieri in cui l’arredo Made In Marche sta andando forte e in quali pensate di svilupparvi?
«L’ultima frontiera del gelato è la Cina, dove siamo presenti con un’azienda del gruppo, la Easybest, che ci sta dando grandi soddisfazioni. La pasticceria da sempre è molto più diffusa all’estero della gelateria che è invece una preparazione tipicamente Made in Italy e negli ultimi anni sempre più Made in Marche dal punto di vista della produzione di tecnologie del freddo».

L’azienda sta guardando in un’ottica di sviluppo a nuovi mercati esteri e in particolare all’Africa: «L’Africa centrale è uno dei mercati che per ospitalità sta crescendo di più, soprattutto Costa d’Avorio e Senegal» conclude.

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