FABRIANO – Nel giorno dell’ufficializzazione dei dati di bilancio 2022, il Gruppo Fedrigoni, tra i maggiori operatori al mondo nelle etichette e nei materiali autoadesivi premium e nelle carte speciali per il packaging di lusso e altre soluzioni creative, annuncia di aver chiuso il 2022 superando la soglia dei 2 miliardi di euro di fatturato. Nello specifico si tratta di 2,21 miliardi contro 1,6 del 2021 (+37 %) distribuiti tra Italia (504 milioni, +44%), resto d’Europa (1.054 milioni, +36%) e resto del mondo (653 milioni, +31%), con un Proforma Adjusted EBITDA di 3401 milioni (+54% rispetto al 2021) e investimenti per circa 80 milioni di euro (erano più di 60 nel 2021). Lanciata una nuova iniziativa in città da parte della Fondazione Fedrigoni Fabriano, un convegno dal titolo “Fabriano fra storia e innovazione: l’utilizzo dei nanomaterali nel restauro della carta” – aperto al pubblico su prenotazione – che si terrà oggi dalle ore 17 nel Complesso delle Cartiere Miliani Fabriano (Sala Forme del Deposito dei Beni Storici Cartari), promosso dalla Fondazione Fedrigoni Fabriano in collaborazione con Fedrigoni SpA, Stefania Zeppieri (Conservazione e restauro di beni librari archivistici, opere d’arte su carta e manufatti affini), Antonio Mirabile Paper conservator e GREen ENdeavor in Art ResToration (GREENART). L’incontro darà poi il via ufficiale al workshop “Nano-sistemi: ricerche e applicazioni sul patrimonio culturale cartaceo” a cura di Antonio Mirabile (restauratore di opere d’arte su carta, abilitato dal Ministero della cultura francese a restaurare i beni appartenenti ai Musées de France, e UNESCO Expert), riservato a professionisti – e già sold-out – e previsto dal 18 al 20 maggio all’interno del nascente Laboratorio di conservazione restauro della carta della Fondazione Fedrigoni Fabriano, curato da Stefania Zeppieri. Quattro giornate di studio che saranno l’occasione per conoscere e approfondire i metodi meno invasivi e più innovativi nel restauro della carta, cioè i nanomaterali e le nanotecnologie, illustrati da esperti di fama internazionale che ne spiegheranno metodologie di utilizzo e caratteristiche.
Il programma
Dopo l’introduzione di Livia Faggioni, Coordinatrice della Fondazione Fedrigoni Fabriano, e i saluti istituzionali, il convegno sarà guidato dalla restauratrice di beni librari, archivistici e opere d’arte su carta Stefania Zeppieri, Responsabile per la conservazione Fondazione Fedrigoni Fabriano e dal 2022 membro del Consiglio Scientifico. Interverranno Giovanni Luzi (Archivista Fondazione Fedrigoni Fabriano, Responsabile della redazione dei dati del Corpus Chartarum Fabriano), Elena Santilli (Filologa e docente contrattista Università di Macerata), Rosangela Guerra (Funzionario della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica delle Marche), Antonio Mirabile (Restauratore di opere d’arte su carta, Partner del progetto GREen ENdeavor in Art ResToration) e Giovanna Poggi (RTDb – Dipartimento di Chimica & CSGI – Università degli Studi di Firenze, Membro del Coordination Team del CSGI, coordinatore del progetto GREen ENdeavor in Art ResToration). Si devono al filigranologo Augusto Zonghi, che operò a Fabriano a fine Ottocento, preziosi accorgimenti per facilitare lo studio e il confronto delle filigrane. Quello stesso metodo è stato usato in seguito dalla Fondazione nella digitalizzazione delle carte che compongono il Corpus Chartarum Fabriano (CCF), un database all’avanguardia che garantisce la consultazione online di carte filigranate finora consultabili solo in loco: le carte sono state digitalizzate in trasparenza e caricate online mantenendo le dimensioni reali affinché l’utente potesse effettuare il confronto e la misurazione delle filigrane e degli elementi connessi, come se avesse il documento tra le mani. «In occasione del convegno saranno illustrate le linee guida e le prospettive per il rilevamento delle filigrane a partire dal modello del Corpus Chartarum Fabriano. Inoltre, saranno presentati i recenti interventi di restauro effettuati sul patrimonio della Fondazione, in particolare quello sulle carte della Collezione Augusto Zonghi, datate dal 1267 al 1798, con la messa in sicurezza delle parti che risultavano precarie nel rispetto delle caratteristiche fisiche del foglio. Proprio in occasione di questi ultimi interventi, la Fondazione ha avvertito l’esigenza di dedicare ancora più attenzione alla prevenzione e alla conservazione del patrimonio cartaceo, creando a Fabriano uno spazio specifico che sia anche un punto di incontro tra diverse competenze e settori della ricerca. Una novità che accresce ulteriormente l’offerta culturale della Fondazione nella città della carta per eccellenza», anticipano gli organizzatori.