JESI -«Questo spostamento provvisorio vicino all’ingresso della Corte Bettini ci sembra proprio un contentino. Ne ho parlato anche con Paolo, il mio socio, ci mettono in castigo».
È l’immediata reazione di Andrea Belegni, uno dei due soci, insieme a Paolo Tomassetti, dell’edicola di Piazza Pergolesi, in procinto di essere rimossa dall’attuale posizione per l’avvio dei lavori di riqualificazione.
La delibera di Giunta delle ultime ore parla chiaro, in quanto si dispone “il trasferimento della concessione temporanea per il chiosco per la rivendita di quotidiani e periodici di Piazza Pergolesi… nella zona retrostante della stessa piazza unica area pubblica idonea individuata nei pressi della medesima piazza”. Questo il succo.
«Sembra che dovremo stare lì sino al 2020, poi – continua Belegni – dove andremo a finire non si sa ancora, è un punto interrogativo. Basta guardasi intorno, comunque: il posto è proprio “morto“, venti metri dietro la via principale, dove siamo ora. Ci passano soltanto poche persone che vanno al parcheggio. Se ci toccherà andare via lo faremo, però non so dove».
I due soci edicolanti avranno un incontro chiarificatore in Comune mercoledì prossimo, 24 gennaio. Nel quale sosterranno che questo spostamento provvisorio «è solo uno spreco di tempo e di denaro».
L’imprenditore Andrea Pieralisi, intanto, è stato convocato dal Sindaco per lunedì 29 gennaio, alle 12, a seguito della petizione presentata – con quasi 400 firme raccolte – a difesa proprio del chiosco e depositata mercoledì 18 gennaio scorso.
«Mi hanno comunicato la convocazione all’ora di pranzo – ha detto -, la prima cosa che farò sarà quella di parlare con i due proprietari dell’edicola, anche per capire se ci sono margini per una soluzione accettabile. È stata una iniziativa importante, questa della petizione, in pochi giorni abbiamo coinvolto molti cittadini. Le persone, in questi momenti, sono magari attente ad altri bisogni. Ma i problemi innescati da Piazza Pergolesi o dall’ascensore delle “Carcerette” sono danni che ci trasciniamo dalla gestione Belcecchi e che purtroppo ci ritroviamo sulle spalle».