Jesi-Fabriano

Electrolux: niente accordo con i sindacati, si apre procedura di licenziamento per gli impiegati

Per lo stabilimento di Cerreto D’Esi gli esuberi dichiarati sono 13 operai e 5 impiegati, su circa 196 lavoratori complessivi. Prossimo incontro il 4 marzo

La sede della Electrolux a Cerreto D'Esi

CERRETO D’ESI – Nonostante la dichiarata comune volontà di ricorrere al criterio della volontarietà per la gestione degli esuberi, non è stato ancora raggiunto l’accordo su come affrontare le 373 eccedenze dichiarate da Electrolux in Italia di cui 174 negli staff e 199 in produzione. Per lo stabilimento di Cerreto D’Esi gli esuberi dichiarati sono 13 operai e 5 impiegati, su circa 196 lavoratori complessivi nel sito cerretese. La multinazionale svedese aprirà unilateralmente la procedura di licenziamento per la parte impiegatizia, vale a dire presumibilmente per 174 persone, fermo restando comunque la sua disponibilità a proseguire la discussione sulla base del criterio della volontarietà. «Importante la disponibilità dell’azienda di affrontare gli esuberi dichiarati con incentivi alla mobilità, senza licenziamenti coatti, ma certamente dispiace che si parta in modo unilaterale», commenta Pierpaolo Pullini, componente della segreteria provinciale della Fiom, nonché responsabile per il distretto produttivo di Fabriano. «Ma restano altre preoccupazioni legate agli investimenti e all’orizzonte del sito di Cerreto che devono essere chiarite nell’incontro del 4 marzo prossimo. E come comparto industriale dell’elettrodomestico al tavolo dell’elettrodomestico al MIMIT convocato per il 22 febbraio prossimo».

La vertenza

Sulle modalità di gestione degli esuberi raggiunta una potenziale intesa su alcuni punti, in particolare sulla esclusiva adozione del criterio della volontarietà con conseguente eliminazione della obbligatorietà dell’uscita anche per chi può agganciare la pensione, sull’inserimento del part time volontario come strumento aggiuntivo di gestione degli esuberi, sull’aggiunta di percorsi di outplacement, sulla previsione di un periodo entro cui l’azienda deve dare una risposta a candidature alle uscite, nonché sulla definizione di puntuali momenti di verifica dei volumi e delle uscite. «Restano invece delle distanze su altre questioni, come il possibile utilizzo di contratti di solidarietà con rotazione del personale anche nell’ambito del personale impiegatizio, la internalizzazione di attività, la creazione di postazioni idonee per i lavoratori con ridotte capacità lavorative e l’indisponibilità ad incrementare gli incentivi rispetto alla volta precedente. Inoltre, abbiamo chiesto di chiarire sin da ora la disponibilità a prorogare gli ammortizzatori sociali conservativi qualora alla loro data di scadenza permangano degli esuberi», conferma Pullini. I prossimi appuntamenti sono il 22 febbraio col Governo sul tavolo di settore e il 4 marzo con Electrolux per proseguire la discussione sulla gestione degli esuberi. Nel frattempo, si è chiesto di procedere ad incontri specifici con RSU e Segreterie territoriali, per affrontare i problemi che si stanno accumulando negli stabilimenti. Per Cerreto gli esuberi sono dovuti a un cambio di produzione, più automatizzata. «Ma è fondamentale parlare, oltre di quella che viene definita dall’impresa una inevitabile riduzione di costi, anche di progetti di industrializzazione», prosegue Pullini riferendosi agli investimenti previsti per il 2024 dalla Electrolux per il sito cerretese: 4.600.000 euro, che si aggiungono agli 8milioni di euro relativi agli anni scorsi. «Negli incontri territoriali ci è stato illustrato un piano di investimenti che, nel 2024, guarda più al prodotto, in quanto nel processo si è investito molto negli anni passati e si punta ad investire successivamente: risulta quindi fondamentale che nella discussione complessiva di riorganizzazione, si diano garanzie che quei prodotti su cui l’azienda punta, soprattutto quelli ad alto e medio/alto valore siano poi realizzati nello stabilimento di Cerreto D’Esi, dove devono essere assolutamente preservate le professionalità e le competenze specifiche», conclude Pullini.

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