Jesi-Fabriano

Elezioni 2022, Jesi in Comune si mette in cammino: «Valori e netta discontinuità con Bacci»

Lettera alla città e serie di incontri, il primo il 28 maggio per parlare di ex ospedale e quartieri. «Ci siamo e non temiamo di dirlo, le priorità dell'amministrazione non ci piacciono»

Da sinistra Samuele Animali, Filippo Cingolani, Francesco Coltorti, Agnese Santarelli

JESI – «Sentiamo il bisogno di costruire in modo corale una proposta sociale, politica, culturale, ecologista e femminista da portare al governo della città». Con una lettera alla città e una serie di incontri – il primo venerdì 28 maggio alle 18 al Boario per parlare di area ex ospedale e quartieri, poi cultura, sociale lavoro – Jesi in Comune avvia il suo percorso verso il voto del 2022. «Noi ci siamo e non abbiamo timore di dirlo. Giusto muoversi ora, senza pandemia l’avremmo fatto anche prima, per arrivare all’appuntamento con le idee pronte».

Nella sede di via Franciolini ci sono il presidente Filippo Cingolani e i consiglieri comunali Samuele Animali, Francesco Coltorti, Agnese Santarelli. «Il percorso iniziato 4 anni fa si è mantenuto ed è cresciuto- dicono – in questi incontri per pensare alla Jesi dei prossimi anni ci saranno figure, dai professionisti al mondo delle associazioni e della scuola, non necessariamente nostri simpatizzanti, anzi. Ma è dallo specchio della città che deve nascere la nostra proposta». E sul tema alleanze, «per prima- spiegano- deve esserci quella con la città, la sua realtà, le sue associazioni. Poi siamo aperti al dialogo con tutti ma basi fondamentali per un confronto sono i nostri valori e la netta discontinuità con Bacci».

Da sinistra Agnese Santarelli, Filippo Cingolani, Francesco Coltorti, Samuele Animali

Scrive Jesi in Comune nella lettera: «Il segno di dieci anni di amministrazione è nelle strade e nelle piazze del centro modificate secondo i desideri di pochi. Poco o niente per i quartieri considerati di serie B e per la sofferenza, il disagio o anche solo lo smarrimento che vi si manifestano sul piano sociale, culturale, economico. Avremmo voluto che strade e piazze continuassero ad essere di tutte e tutti, perché governare una città significa dialogare e confrontarsi con essa, con chi la vive quotidianamente con fatica e passione e non trincerarsi dietro l’arroganza della maggioranza».

Non è un caso che si parta da San Giuseppe. Per Jesi in Comune, «in questi anni chi amministra si è concentrato solo sul centro». Dice Coltorti: «Crediamo non esista una politica che sia solo “civica” o si finisce per non avere una idea e un progetto di città. E vediamo, come nel caso di questa maggioranza, una visione legata agli stretti confini comunali e che finisce nel campanilismo».

Spiega Santarelli: «Vogliamo costruire il progetto con la città e chi la vive, non condividiamo metodo e merito di chi, come la maggioranza, si appresta ad approvare un regolamento sulla partecipazione senza partecipazione».

Di «bussola persa» parla Animali. «Prima il motivo ricorrente dell’amministrazione era che non c’erano i soldi, ora che ci sono e non si può dire più abbiamo visto quali sono le priorità e non ci piacciono. Si sbandiera che si spende di più per il sociale ma non dovrebbe essere un vanto: non è bello, non significa essere bravi ma che i problemi crescono e dovrebbe preoccupare. Si parla solo di centro e si dimenticano il Verziere, Porta Valle e una stazione delle corriere degna di questo nome, il San Martino e il Sant’Agostino mai recuperati e al centro solo di continui rinvii».