CHIARAVALLE – Tre domande ai candidati sindaco in vista delle elezioni amministrative che si terranno a Chiaravalle il prossimo 10 giugno, dalle ore 7 alle 23.
1 Quali saranno le priorità?
Damiano Costantini: «Riqualificazione del centro storico, come continuazione dell’attività svolta in questi anni (si pensi a Piazza Mazzini). Appaltare i lavori del complesso monastico, estendo la progettualità anche sul Corso Matteotti, Piazza Risorgimento e l’area ex Cral. Prendere in mano la tutela complessiva del territorio e dell’urbanistica per disegnare, assieme a tutti gli interlocutori più sensibili l’immagine futura di Chiaravalle. In questo senso occorre evitare nuove costruzioni e favorire, come abbiamo fatto in questi cinque anni, tutte le imprese locali (e non i soliti pochi costruttori) mediante la riqualificazione dei fabbricati esistenti. Un progetto per creare il lavoro a favore di artigiani e per creare le condizioni di nuovi posti in contrasto alla disoccupazione. Lavorare sullo sport come attività che trasmette valori ai giovani: questo obiettivo si raggiunge sia continuando nella manutenzione delle tante strutture esistenti, sia mediante la costruzione di una nuova cittadella dello sport dando pari dignità a tutti gli sport».
Davide Fiordelmondo: «Innanzitutto ridare stimolo alla partecipazione con una delibera che ne consenta l’esercizio, cioè consulta aperta a tutti i cittadini con potere di parere sugli atti di consiglio e di giunta, con questo metodo la realizzazione di un nuovo piano regolatore visto che da trent’anni se ne parla senza un’azione progettuale, poi il nodo Montessori con l’obiettivo di farne volano economico, e strategico per la città che ha bisogno
di nuova occupazione e di futuro».
Pierpaolo Morosini: «Le mie priorità saranno di creare una squadra coesa di tecnici che non necessariamente andremo a cercare fuori dagli impiegati del comune; valorizzeremo chi vorrà collaborare con noi in lealtà e dedizione per raggiungere le mete ambiziose che ci prefiggiamo».
2 – Cosa intende fare nei primi 100 giorni di mandato nel caso vincesse le elezioni?
Damiano Costantini: «Terminare il progetto di recupero del monastero per i cui lavori abbiamo a disposizione 5,4 milioni di euro. Un progetto che dovrà tenere conto del rispetto della storia di quella struttura ma riuscire anche a guardare al futuro, facendolo diventare un luogo di scambio di idee e cultura, dotato anche delle tecnologie più moderne. Aiutare la creazione di imprese per la gestione di servizi e lavori, come lotta alla disoccupazione».
Davide Fiordelmondo: «Intanto una giunta più snella e meno costosa con soli tre assessori, poi il nodo centro storico iniziando un progetto (illustrato dettagliatamente nel programma) che finalmente, porti alla pedonalizzazione di Corso Matteotti, l’avvio del progetto “turismo fiume” che vedo, con piacere, che altri ci stanno copiando».
Fabiola Ceccarelli: «Un nostro slogan è “ascoltare tutti i cittadini per decidere con loro” e non sono parole di comodo. Prima di tutto, come sto già facendo in campagna elettorale, privilegerò il dialogo con i chiaravallesi, sarò disponibile ad ascoltarli e a seguire i loro consigli e suggerimenti. Un’amministrazione che non si rapporta con la gente non ha futuro. Poi voglio anche interagire con i comuni limitrofi, creando con loro sinergie che possono avere benefici significativi per i cittadini sia a livello economico, che di servizi, sociale e culturale. Fin da subito affronteremo i nodi relativi al Lavoro ed alla Sicurezza».
fatti. Istituti che consentano la formazione, a cominciare da un liceo pedagogico, strutture che ospitino master residenziali, asili e scuole dove gli insegnanti di tutta Italia vengano a formarsi, e poi, nello spirito della nostra grande concittadina, una Città aperta, cosmopolita, che almeno una volta all’anno ospiti un “grande evento” culturale legato a questi temi. Un bel sogno, speriamo qualcuno ce lo copi, altrimenti a Chiaravalle finito l’asfalto, finisce la festa».
Pierpaolo Morosini: «L’obiettivo principale che può sembrare un’utopia ma che crediamo sarà la realtà di domani è quello di riportare la città ad una identificazione con una struttura produttiva come nel secolo scorso era stata la manifattura tabacchi. Lo slogan è dalla manifattura tabacchi alla manifattura della canapa. Pensiamo di puntare sulla coltivazione della canapa per utilizzare oltre al fiore cosa che tutti fanno, anche le fibre e creare un’economia circolare. Coltivazione, gestione della pianta, fiore per prodotti chimici, arbusti per produzione di carta e fibre tessili, da quest’ultime start up di produzione vestiario. Il governo centrale cinque stelle appoggerà il progetto. L’Europa sta finanziando e finanzierà la coltivazione della canapa».