JESI – «La fine del civismo trasversale». Pd e Jesi in Comune non hanno dubbi. La proposta della Lega, e di altri esponenti di centrodestra, di candidare Massimo Bacci al governo della Regione fa discutere, alimentando lo scontro fra maggioranza e opposizione. Daniele Massaccesi, presidente del consiglio comunale e amico di Bacci, ha parlato di un «riconoscimento importante», ma all’interno del centrosinistra la sensazione è differente.
«Prendiamo atto che lo sbandierato civismo, lo stesso che ha convinto tanti jesini, è semplicemente un travestimento delle politiche di destra – il parere del consigliere Pd, Andrea Binci -. Fra l’altro non comprendiamo questo silenzio di Massimo Bacci, corteggiato dalla Lega. Che sia lui a candidarsi, o Matteo Salvini a proporlo, sempre di destra si parla, dunque di un’ideologia e di un’appartenenza, due concetti che il civismo – definitivamente morto a Jesi in questi giorni – ha sempre respinto con disgusto. Ora speriamo che quelli che contano prendano in fretta decisioni su tavoli segreti, così sapremo se il sindaco della nostra città, il cui mandato scade nel 2022, ci metterà o meno a rischio commissariamento».
Dura anche Agnese Santarelli, consigliera di Jesi in Comune: «Massaccessi parla di riconoscimento importante, i gruppi consiliari di maggioranza sono addirittura orgogliosi che il loro modo di governare sia preso da esempio. Ma esattamente orgogliosi di cosa? – chiede -. Di essere presi come modello dalla Lega di Salvini o dal partito della Meloni? Complimenti davvero! Finalmente si è decretata ufficialmente la fine del civismo trasversale ed è emersa la vera anima di destra di questa maggioranza. Ma i consiglieri e le consigliere di maggioranza tutti e tutte d’accordo? Pure stavolta?».
No comment, per il momento, da parte di Marco Giampaoletti della Lega, ex alleato di Bacci uscito proprio a seguito di attriti con il sindaco.