Jesi-Fabriano

Elica, le preoccupazioni della Fiom in vista della scadenza a fine anno dell’accordo in vigore

Pullini: «L’accordo prevede che alla scadenza l’organico di Mergo dovrà essere di 400 dipendenti full time. Oggi siamo sotto i 350. I volumi produttivi previsti devono essere 650mila pezzi e nel 2023 non si è arrivati neanche al 60%»

Pierpaolo Pullini
Pierpaolo Pullini

FABRIANO – «Elica ha chiuso il 2023 con una perdita di ricavi del 13,7% e con un calo della marginalità, a fronte della quale l’azienda, apprendiamo voglia reagire con un forte piano di investimenti, prevalentemente in marketing ed anche in prodotto». Questo l’incipit della nota “preoccupata” a firma di Pierpaolo Pullini, componente della segreteria della Fiom di Ancona nonché responsabile per il distretto produttivo di Fabriano, dove ha sede il quartier generale della multinazionale, leader mondiale nel settore delle cappe aspiranti. «Le evidenti difficoltà del mercato dell’elettrodomestico colpiscono tutti i grandi produttori del settore ed il crollo drammatico delle marginalità sono un preoccupante segnale. La tremenda contrazione di volumi produttivi ha portato ad un forte ridimensionamento dei fatturati, così come l’aumento dei tassi di interesse, mettono a rischio la tenuta stessa delle imprese: lo vediamo nelle riorganizzazioni che stanno mettendo in campo le grandi multinazionali», prosegue Pullini che propone un focus su Elica.

Sede uffici di Elica a Fabriano
La sede degli uffici di Elica a Fabriano

Le dichiarazioni

«Lo stabilimento di Mergo di Elica ha lavorato per l’intero anno ad 8 ore garantendo la piena saturazione, questo grazie ad un grande piano di smaltimento ferie, a un poderoso progetto formativo e a una riduzione dell’organico di almeno 200 persone. Il 31 dicembre prossimo scadrà il piano industriale condiviso nel 2021 all’ex Mise, oggi ministero delle Imprese e del Made in Italy, e alcune riflessioni risultano indispensabili», prosegue Pullini. L’accordo prevede che alla scadenza l’organico di Mergo dovrà essere di 400 dipendenti full time. «Oggi siamo sotto i 350, dopo ben 2 procedure di mobilità. I volumi produttivi previsti devono essere 650mila pezzi e nel 2023 non si è arrivati neanche al 60%, quindi una riduzione, sulle previsioni, nettamente superiore rispetto alla contrazione di mercato generale. Sarà necessario iniziare subito a richiedere il recupero dei periodi di contratto di solidarietà non utilizzato, considerato che anche l’ammortizzatore va in scadenza», la fotografia scattata dal responsabile della Fiom. «Elica deve rispettare l’accordo perché nel piano condiviso e costruito con i dipendenti risiedono tutti gli elementi per affrontare le prossime difficilissime sfide. Il management decide di esplorare il mercato del cooking, allargando il proprio business, in un momento estremamente complicato per il settore: una grande sfida che sarà fondamentale affrontare insieme alle proprie persone, rispettando tutti gli impegni presi, a iniziare dai livelli occupazionali e dalle professionalità della fabbrica che saranno indispensabili per superare i prossimi anni, che si preannunciano complicati come non mai», conclude, Pierpaolo Pullini.

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