JESI – Un doppio appello, lanciato dal Tribunale del Malato di Jesi. «Alle istituzioni – spiega il responsabile Pasquale Liguori– per intervenire sulla carenza di organico al pronto soccorso di Jesi, ma anche ai cittadini di non recarvisi per patologie non pertinenti con l’emergenza».
Spiega Liguori: «In questi giorni, con il gran caldo, gli afflussi sono cresciuti, quasi 100 al giorno, e si tratta in maggior parte di anziani con più patologie che poi spesso vengono ricoverati in Medicina, dove vengono tenuti pochi giorni e poi dimessi. Anche perché con la riduzione dei posti letto non è possibile tenerli oltre un certo numero di giorni, in quanto il reparto deve sempre garantire una disponibilità per gli accessi al pronto soccorso». Ma evidenzia Liguori: «La Medicina a sua volta, nonostante l’impegno degli operatori, sta soffrendo molto con i due medici che devono andare in turno a Cingoli».
Riferisce il responsabile: «La scorsa settimana, a seguito di una nostra richiesta di incontro, il dottor Guidi, direttore dell’Area Vasta 2, ci ha ricevuti. Al tavolo, oltre agli annosi problemi di zanzare e climatizzazione per le quali la Direzione al momento non ci ha prospettato soluzioni, la discussione si è incentrata sulla carenza di medici al PS. Ne mancano ancora cinque. Abbiamo ribadito ancora una volta che, non essendoci disponibilità di medici specialisti in medicina d’urgenza, l’unica possibilità di coprire le carenze è assumere medici specializzandi come già si fa in alte regioni. Il dottor Guidi ci ha riferito che finalmente la Regione ha deciso di seguire tale strada e ha stipulato un accordo con l’Università Politecnica Marche al fine di poter dare possibilità di accedere ai concorsi anche agli specializzandi dal terzo anno in poi. La delibera, anche se a nostro avviso tardiva, è senza dubbio un passo in avanti, Peccato però che ci risulta che specializzandi al terzo e quarto anno al momento non ve ne sono».
Chiede il TdM: «A questo punto, non sussistendo altre soluzioni al problema, e visto lo Stato di emergenza in atto, chiediamo alla Regione di modificare i termini dell’Accordo ampliando la possibilità di partecipare ai concorsi anche agli specializzandi del primo e secondo anno che ad oggi sono circa una ventina».