Aveva atteso la festa di consegna dei diplomi di laurea per un anno e mezzo. Ma quando gli hanno comunicato che a causa del Covid la tradizionale cerimonia forse non si sarebbe svolta, e pertanto era meglio ritirare la preziosa pergamena, l’ha ritirata con la speranza nel cuore che invece quella festa si sarebbe potuta organizzare, prima o poi. Ma non avrebbe mai immaginato che ritirare la pergamena gli sarebbe costata l’esclusione, perché nessuno lo ha spiegato né accennato. È accaduto a un gruppo di studenti – circa una cinquantina di varie zone della regione – che si sono laureati alla Facoltà di Architettura dell’Università di Camerino nell’anno accademico 2018/19. In pieno Covid. La festa di laurea che avrebbe dovuto svolgersi a luglio 2020 era stata rinviata a data da destinarsi. Ma poi quella festa, sospesa tra decreti ed emergenza sanitaria, alla fine s’è organizzata: il 23 luglio 2021. Ieri pomeriggio. E molti studenti sono stati esclusi. Così, della conclusione di tanti sacrifici, resta l’amarezza.
«Mi sono laureato nell’anno accademico 2018/19 e la festa di consegna dei diplomi avrebbe dovuto svolgersi a luglio 2020, proprio l’anno Covid – spiega uno dei neo dottori, residente in Vallesina – ma dalla segreteria ci hanno comunicato che non sapevano se e quando la tradizionale cerimonia di consegna dei diplomi ci sarebbe stata. Pertanto dovevamo ritirare il nostro diploma. Nessuno però ci ha dato scelta, spiegando che ritirare la pergamena avrebbe comportato l’esclusione dalla festa di laurea, qualora fosse stata organizzata. Così ho pagato e l’ho ritirata, come hanno fatto molti altri miei colleghi di corso».
Poi però, dalla segreteria viene comunicato per mail che la festa di laurea sarebbe stata fissata per il 23 luglio 2021. Sono stati avvisati tutti gli studenti laureati. E anche quelli che avevano ritirato la pergamena, che come tutti gli altri, hanno seguito l’iter burocratico indicato per potersi accreditare e partecipare alla cerimonia: mail di adesione, iscrizione formale, copie di documenti di identità, quota di partecipazione versata, conferme su conferme con step e date ben precise da rispettare, pena l’esclusione dall’evento (comunque contingentato e nel rispetto delle normative anti-Covid). Una procedura macchinosa ma necessaria per garantire un regolare svolgimento, osservando tutti i parametri degli eventi in presenza. Ed è andata avanti bene fino al 9 luglio quando – a due settimane dalla cerimonia – si sono accorti dell’errore: gli studenti che avevano già ritirato il diploma non sarebbero potuti partecipare, quindi sono partite le telefonate di avviso dell’esclusione.
«Quando ci hanno avvisato non volevo crederci – dice ancora il neo dottore – nessuno aveva dato una informazione chiara quando ci hanno suggerito di ritirare le pergamene». Così, chi diligentemente si è preoccupato di andare subito a ritirare la pergamena, si è visto negare la possibilità di partecipare a un evento tanto atteso, mentre chi ha “lasciato correre” posticipando il ritiro del documento, ha potuto riceverlo pubblicamente nel corso di una bella festa. Un paradosso che solleva la rabbia e l’indignazione. «Ho anche chiesto se, come fanno altri atenei italiani in questa fase eccezionale, avrei potuto riconsegnare la pergamena un paio di giorni prima dell’evento per poter comunque essere presente e ritirarla insieme a tutti gli altri, perché ci tenevo davvero molto. Ma sono stati irremovibili: non sono servite le telefonate, le mail, le pec alla segreteria e al rettore, l’intervento del difensore civico degli studenti. Nulla. Si erano sbagliati a inserirci nella newsletter della cerimonia di laurea e avremmo dovuto intuire che ritirando la pergamena saremmo stati esclusi, poiché la pergamena una volta ritirata non può essere riconsegnata, una regola non scritta che nessuno ci ha mai detto. Che amarezza però!».