JESI – Ville abbandonate, palazzi storici disabitati, ospedali, discoteche, alberghi. In ogni città c’è un luogo che fa al caso degli esploratori urbani, detti anche urbex, dall’inglese urban explorer.
Macchina fotografica alla mano, immortalano la bellezza decadente di questi luoghi dove sembra che il tempo si sia fermato. A Jesi sono tantissimi i luoghi abbandonati visitati da questi esploratori, e ne abbiamo parlato con due jesini che sono tra i membri più attivi del sito Ascosi Lasciti dove si possono vedere immagini fantastiche. Francesco Coppari e Alessandro Tesei, il quale non si definisce neanche un urbexer.
Come trovate questi luoghi dimenticati? «Qualcuno usa Google Earth, altri sfogliano gli annunci immobiliari, ma le cose migliori si trovano andando in giro e chiedendo informazioni nei paesi, e questa è la via che noi di ascosi lasciti privilegiamo».
Come sono organizzati questi gruppi di esploratori?
«Ci sono vari gruppi in Italia, in quasi tutte le regioni e in Europa. Ogni gruppo ha un suo referente che organizza le uscite e che scrive le recensioni per il sito. Le coordinate di un luogo si danno solo a membri fidati: il nostro interesse è fare fotografie, video se la situazione lo permette, e ricostruire la storia del luogo. In Italia la maggior parte sono semplici collezionisti, interessati principalmente all’estetica della decadenza. Per noi invece è importante la documentazione, e per questo raramente scambiamo luoghi, anzi, ogni gruppo più o meno cerca solo luoghi della propria regione».
Queste immagini sono solo in rete o vengono messe in mostra? «Delle mostre vengono organizzate – spiega Coppari – Quattro mie foto di un famoso posto marchigiano sono in mostra permanente al Museo di Tula, nella Federazione Russa, stampe uniche di cui la curatrice del Museo si è innamorata».
Questi luoghi sono vigilati da custodi? «Si, alcuni chiedono dei soldi per far entrare gli esploratori, anche se molti di questi custodi non sono ufficiali».
Nel nostro territorio ci sono luoghi che fanno al caso degli esploratori urbani? «Il Convento dei Frati di Montelatiero per decenni è stato meta di esploratori da tutta Europa. A Jesi abbiamo Villa Marcelli, in via Sicilia, che sta crollando, e questo è l’esempio di come le foto fatte siano ormai l’unica testimonianza di quella struttura. Spesso quando il Fai sceglie dei luoghi da ristrutturare, le persone riescono a conoscerli meglio anche grazie alle fotografie degli urbexer».