JESI – Non ne possono più. Non ne possono davvero più i residenti che vivono nei pressi o attorno all’ex filanda Girolimini tra via Roma e via Asiago.
«Una discarica che sta nel pieno centro della nostra città».
Quel complesso, di proprietà privata, fatiscente e degradato con edifici di epoca ottocentesca e garage, pericolosi perché a rischio di crolli, è comunque diventato dimora permanente, ormai, di chi dimora non ha, di rifiuti, di erbacce, di topi e di tutto quello che vuol dire degrado. Compresa la presenza di amianto sulle coperture dei tetti. E compresi gli incendi.
C’è un progetto di riqualificazione la cui eseguibilità è stata già deliberata «ma i tempi per procedere sono troppo lunghi, 10 anni. E nel frattempo? Si continua così?».
Dei cinque corpi di fabbrica attualmente presenti è previsto che i due principali e di maggiori dimensioni vengano risanati e ristrutturati. Gli altri, di dimensioni minori, saranno invece demoliti per lasciar spazio, a parità di superficie, ad un terzo edificio parallelo ai due principali. La destinazione sarà residenziale – una cinquantina gli appartamenti previsti – e di servizio, con un ampio verde, e parcheggi, che circonderà il tutto.
Si sono riuniti in assemblea, alcuni dei residenti, una quarantina, proprio stamattina, 9 dicembre, al centro sociale “Amleto Stronati” di via Roma, sostenuti dal consigliere comunale del Pd, Lorenzo Fiordelmondo, che nella prossima riunione del Consiglio comunale, prevista per il 18 prossimo, presenta al riguardo due mozioni.
Non è un comitato quello che ha voluto prendere la parola e confrontarsi, di nuovo. Ma cittadini i quali intendono far presente all’Amministrazione che c’è un grosso problema da risolvere al più presto, problema che riguarda la sicurezza e la salute pubblica. E bisogna che tutti ne prendano coscienza.
«La questione è sentita ed è molto seria – sottolinea Fiordelmondo -. I residenti sono qui in assemblea perché tutta una serie di problematiche sono rimaste irrisolte. Io mi sono già fatto carico, attraverso due mozioni in Consiglio, di evidenziare questo “caso” che interessa il quartiere ma più in generale anche la città».
Nell’area dell’ex filanda le situazioni di pericolo e incuria influiscono su chi risiede nei paraggi.
«All’amministrazione si chiede semplicemente di emettere un’ordinanza che imponga al proprietario dell’immobile di ottemperare a comportamenti che possano circoscrivere pericoli e regolamentare in modo più serio la situazione in atto».
Poi c’è l’area pubblica vicina – per questo due mozioni – quella riferita a un tratto del parco del Vallato che insiste con l’ex filanda.
«Il piedibus che porta alla scuola non è fruibile, pieno di buche, quando piove è un disastro. E il parco, che ha bisogno di interventi di manutenzione. Ma contenitori come questo, anche più grandi, in città ce ne sono diversi. L’allarme che lanciamo, perciò, è di carattere generale».
Maria Luisa Lazzari, rappresentante dei residenti insieme a Giacomo Ciccarelli, va subito al cuore della questione.
«Sicurezza e salute sono al primo posto. Abbiamo già scritto due volte, dal 2013, al Sindaco, come privati cittadini, per risolvere almeno la questione dell’amianto, ma non abbiamo avuto risposta. Ci sono stati sopralluoghi ma praticamente nulla. Il degrado dei tetti è continuo, lo vediamo dalle nostre finestre. E va considerato che vicino ci sono una scuola, una palestra e un campo sportivo. Con il vento di questi giorni quel veleno si è propagato. Per non parlare di quanti frequentano quell’ambiente, di giorno e di notte. Ci hanno tolto il diritto di vivere tranquilli».