FABRIANO – Primo gennaio a Fabriano nel segno della Marcia della Pace contro tutte le guerre promossa da Azione Cattolica e progetto Sconfiniamo. «Da ogni terra, si levi un’unica voce: no alla guerra, no alla violenza, sì al dialogo, sì alla pace! Con la guerra sempre si perde. L’unico modo di vincere una guerra è non farla», con queste parole di Papa Francesco si apre il manifesto della Marcia per la Pace. Un appuntamento fisso, «ma che in questi ultimi anni ha acquisito ancora maggiore significato, di fronte all’esplodere di conflitti sempre più drammatici: Ucraina e Gaza, ma anche Sudan e Yemen, Nagorno Karabakh e Birmania. Conflitti che stanno provocando numeri record di vittime civili e di profughi, e di fronte a cui è necessario non chinare la testa e mantenere alta l’attenzione», spiegano gli organizzatori Azione Cattolica della Diocesi Fabriano-Camerino e progetto Sconfiniamo dando appuntamento, per oggi, in piazza del Comune alle ore 18:30.
Il Presepe vivente
Sempre il primo giorno del 2024, seconda rappresentazione del Presepe vivente nello splendido scenario del castello di Precicchie. Il 26 dicembre, migliaia di persone non si sono lasciate sfuggire l’occasione e, certamente, lo stesso accadrà il primo gennaio alle 17. Ad organizzare la 39° edizione del Presepe vivente allestito nella suggestiva location del castello medievale di Precicchie, l’omonima Associazione con il patrocinio del comune di Fabriano. «Per l’occasione le strette vie del castello, le piazze e le antiche stanze riprendono vita, popolandosi di numerosi figuranti pronti a rappresentare la vita al tempo della nascita di Gesù; il visitatore viene proiettato in un vero e proprio viaggio nel tempo attraverso il quale può riscoprire le usanze e gli antichi mestieri: dai bivacchi posti sulla rupe rocciosa del castello passando per il vicolo dedicato alla lavorazione della lana raggiunge la piazza con il chiassoso mercato ricco di odori e colori. Completano il percorso numerosi artigiani intenti nei propri mestieri e la sontuosa corte di Erode, superata la quale si raggiunge la scena più rappresentativa: la Natività», fanno sapere gli organizzatori.