FABRIANO – I poliziotti del Commissariato di Pubblica sicurezza di Fabriano hanno proceduto alla esecuzione di una ordinanza di applicazione di arresti domiciliari. È avvenuto nel pomeriggio del 26 luglio quando, a seguito di una specifica richiesta inoltrata alla Autorità Giudiziaria procedente, la Polizia di Stato di Fabriano ha proceduto alla notifica ed esecuzione di una Ordinanza di sottoposizione alla misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di un uomo 30enne extracomunitario, residente da diversi anni a Fabriano, già sottoposto ad indagini giudiziarie per maltrattamenti in famiglia ed atti persecutori. Lo stesso indagato è stato munito di braccialetto elettronico che segnalerà alla Sala Operativa della Questura di Ancona eventuali allontanamenti dal luogo cittadino – abitazione di residenza – individuato per la esecuzione della misura.
I fatti
L’uomo, con qualche trascorso giudiziario, era stato denunciato alla A.G. nello scorso mese di giugno dal Commissariato di Pubblica sicurezza di Fabriano a seguito della denuncia della sua ex convivente per ipotesi di maltrattamenti in famiglia ed atti persecutori posti in essere dopo la fine della convivenza. I poliziotti fabrianesi, nel rispetto dei termini fissati per i reati appartenenti alla famiglia cd. del “codice rosso”, avevano eseguito tempestivamente gli accertamenti ed i riscontri del caso che permettano di avere conferma delle dichiarazioni della donna: sulla loro scorta, l’Autorità Giudiziaria emetteva la misura cautelare del divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico, immediatamente eseguita. Negli ultimi giorni, però, il congegno elettronico mostrava segnali di instabilità e malfunzionamento. Per questo venivano disposti regolari controlli del soggetto da parte delle pattuglie operanti. In uno di questi, in particolare, il braccialetto elettronico veniva trovato disapplicato dalla persona: inoltre, venivano riscontrati segni evidenti di graffi e microlesioni alla gamba di riferimento tali da indurre il fondato sospetto che l’uomo avesse volontariamente rotto il braccialetto e non, come dichiarato, disapplicato a seguito di un improprio movimento dell’arto interessato. Da ciò scaturiva la richiesta di aggravamento della misura alla Autorità Giudiziaria che determinava l’Ordinanza di arresti domiciliari eseguita dagli Agenti fabrianesi.