Jesi-Fabriano

Siglato l’accordo tra Fedrigoni e i rappresentanti sindacali: ritirati i licenziamenti collettivi

Sospiro di sollievo per i 174 lavoratori interessati. Un anno di cassa integrazione straordinaria, ricollocamenti, prepensionamenti e nuova formazione

Tavolo tecnico al Mimit su vertenza Fedrigoni

ROMA – Siglato l’accordo sulla vertenza Fedrigoni nella sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla presenza tra gli altri del ministro, Adolfo Urso, e dell’assessore regionale al Lavoro, Stefano Aguzzi, e del sindaco di Fabriano, Daniela Ghergo.

A siglare l’intesa l’amministratore del Gruppo, Marco Nespolo, i rappresentanti dei sindacati di categoria nazionali e territoriali, Slc-Cgil, Fistel Cisl, Uilcom-Uil, Ugl Carta e Stampa, nonché della Rappresentanza Sindacale Unitaria.

Confermata la chiusura della società Giano, attiva nel ramo delle carte per ufficio, che cesserà ogni sua attività a fine anno. Una decisione che ha determinato a Fabriano 195 esuberi diretti, scesi poi a 174, oltre a una cinquantina dell’indotto.

Ci sarà un anno di cassa integrazione straordinaria per tutti i dipendenti che non saranno ricollocati in altri stabilimenti del Gruppo, soprattutto nelle Marche e sarà integrata da Fedrigoni con ristori utilizzabili sulla piattaforma di welfare aziendale. Inoltre, sono stati rimodulati incentivi per chi opterà per il prepensionamento o per l’uscita entro la fine del 2025.

Confermati i posti disponibili per le ricollocazioni circa 180, di cui due terzi nelle Marche, dove sono stati individuati 105 posti di lavoro e oltre una ventina di possibili prepensionamenti con trattamento economico dedicato. Chi cambierà mansione potrà fruire di adeguate attività di formazione e riqualificazione, realizzate anche grazie a finanziamenti messi a disposizione dalla Regione Marche.

Infine, nell’accordo anche la ricerca di tutte le parti di soggetti privati per nuovi business a Fabriano legati ad asset non più interessanti per il Gruppo Fedrigoni.

Le dichiarazioni

Soddisfazione da parte dei rappresentanti dei sindacati di categoria Slc-Cgil, Fistel Cisl, Uilcom-Uil, Ugl Carta e Stampa, nonché della Rappresentanza Sindacale Unitaria a seguito dell’accordo trovato per la vertenza Fedrigoni. «Nessuno sarà licenziato», il loro commento. «Ma serve comunque un Piano industriale con investimenti nelle Marche per mantenere la produzione cartaria in Regione puntando sui settori artistico, pregiato e carta-sicurezza», proseguono, ricordando che domani sono previste assemblea con i lavoratori dei siti a Fabriano e a Rocchetta.

Il ministro Urso ha dichiarato: «È un importante e significativo risultato quello che abbiamo raggiunto oggi con la firma di questo accordo. Le parti hanno accolto la mia richiesta di ritiro della procedura di licenziamento e di condivisione di un percorso comune sulle opportunità produttive e occupazionali del Gruppo. Si conferma determinante il ruolo del Mimit nella gestione delle situazioni aziendali più complesse».

Anche da parte dell’assessore al Lavoro, Stefano Aguzzi, si evidenzia l’importanza dell’accordo «grazie all’anno di cassa integrazione straordinaria con fondi residui della Regione Marche per le aree di crisi complessa pari a circa 3 milioni. La Regione ha anche dato disponibilità per finanziare corsi di formazione e di riqualificazione del personale che la Fedrigoni si impegna comunque a ricollocare in buona parte nelle sue attività. Calcolando una serie di prepensionamenti tutti i lavoratori in questione dovrebbero ritrovare una collocazione. Ogni tre mesi ci saranno incontri per monitorare passo passo l’evolversi di quanto concordato. È chiaro che avremmo preferito la prosecuzione delle attività, ma essendo su questo la Fedrigoni irremovibile, la soluzione concordata ci consentirà quantomeno di tutelare i dipendenti», le parole di Aguzzi.

Da parte del Gruppo, le parole dell’AD, Marco Nespolo. «Il traguardo raggiunto oggi non è un punto di arrivo, bensì un punto di partenza: la tutela delle nostre persone rimane per noi una priorità assoluta e l’obiettivo dei prossimi 12 mesi sarà quello di trovare ricollocazioni per il numero più alto possibile di persone impattate dalla chiusura di Giano, che entro fine anno cesserà di produrre e commercializzare la carta da fotocopie. L’anno che abbiamo davanti ci darà il tempo di identificare nuove opportunità occupazionali anche grazie al potenziamento di segmenti del business Fabriano come le carte speciali per il disegno artistico, le carte di sicurezza e i prodotti per la scuola e la cartoleria realizzati nelle Marche e su cui intendiamo investire», conclude Nespolo ricordando il piano di investimenti per i prossimi 4 anni (2025-2028) di oltre 300 milioni di euro a livello globale, «di cui una parte destinata ai nostri cinque stabilimenti delle Marche, per sviluppare prodotti sempre più belli, performanti e sostenibili ma anche per rendere più efficienti, sicuri e a basso impatto ambientale i nostri siti produttivi».