FABRIANO – Tre Dacur e tre Fogli di via obbligatori. Questi provvedimenti aggiuntivi a carico dei sei giovani denunciati per lesioni aggravate a seguito dell’aggressione con calci e pugni di un 30enne di Fabriano fuori da un locale. Il Questore di Ancona Cesare Capocasa ha firmato tre provvedimenti Dacur (altrimenti detto Daspo urbano) della durata di un anno con divieto di accedere al locale pubblico nei pressi del quale si sono svolti i fatti e nelle sue immediate adiacenze, nonché tre Fogli di via obbligatori dalla città di Fabriano della durata di anni uno. La punizione per i contravventori in caso di mancato rispetto delle misure preventive comminate sarà pesante: si va dai 6 mesi ai due anni di reclusione e della multa da 8 a 20 mila euro del Dacur, all’arresto da uno a sei mesi del Foglio di via obbligatorio.
I fatti
Secondo le indagini degli agenti del commissariato di Pubblica sicurezza di Fabriano, i sei ragazzi, di un’età compresa tra i 18 e i 22 anni, tutti residenti fuori provincia, hanno aggredito la vittima che era uscita dal locale per prendere un pacchetto di sigarette in auto, pare per futili motivi. Prima una discussione verbale, con minacce ed offese. Quindi, l’aggressione fisica. Il giovane, ad ondate, è stato colpito con pugni e calci al capo e al resto del corpo. Nonostante il 30enne abbia provato a reagire e scappare, solo l’intervento di altri clienti del locale, usciti nel frattempo per rientrare a casa, ha convinto il branco di assalitori a terminare finalmente l’aggressione e, quindi, a dileguarsi probabilmente temendo il sopraggiungere della polizia. L’aggredito, in effetti, aveva richiesto l’intervento di una pattuglia del commissariato di Pubblica sicurezza di Fabriano, prima di recarsi al Pronto soccorso dell’ospedale Engles Profili, dove i sanitari gli hanno curato le abrasioni e le ferite riportate. Il tutto per una prognosi di dieci giorni. Gli agenti hanno raccolto la testimonianza della vittima e di altre persone. Quindi, hanno visionato le immagini dei circuiti di videosorveglianza privati situati nei pressi del luogo dell’aggressione, identificando e denunciando i sei ragazzi.