FABRIANO – Da circa 4 mesi anche la “Culla per la vita” ubicata di fianco all’ingresso del Pronto soccorso dell’ospedale Engles Profili di Fabriano non è utilizzabile. «Ma ci stiamo lavorando per far tornare il servizio in funzione, speriamo entro fine agosto», conferma la presidente del Centro Aiuto alla Vita, sezione fabrianese, Siliana Mencarelli. Problematiche legate all’impianto di riscaldamento, alla coibentazione e alle misure della nuova incubatrice, alla base di questa chiusura del servizio.
La segnalazione
«Un evento davvero spiacevole e grave: La culla per la vita all’ospedale di Fabriano non funziona, non ci sono riferimenti telefonici per avere supporto, né altre indicazioni», questo quanto segnalato da alcuni utenti che hanno notato l’avviso sul non funzionamento del servizio. Una situazione che si protrae da circa 4 mesi, come evidenzia la presidente del Cav, Siliana Mencarelli. «La culla per la vita è collegata al Pronto soccorso dell’ospedale Engles Profili di Fabriano. Il personale ci ha segnalato, circa 4 mesi fa, che vi era un problema legato all’impianto di riscaldamento all’interno della culla. Sia noi del Cav che la Direzione sanitaria abbiamo effettuato un sopralluogo, accertando il malfunzionamento dell’impianto di termo-regolamentazione. Si è deciso, di concerto con gli operatori sanitari di eliminarlo perché tanto la culla per la vita può funzionare ugualmente visto che l’allarme sull’eventuale utilizzo è tarato per emettere il segnale di avviso entro due minuti. A patto, però, che ci sia la giusta coibentazione, che è presente». Ma non finisce qui. Infatti, vi sono state problematiche legate anche alla stessa incubatrice. «Ci è stato segnalato che era un po’ datata e vetusta, quindi non più a norma e ci hanno chiesto la sostituzione. La settimana scorsa da Jesi è arrivata la nuova», conferma la Mencarelli. «Ora dobbiamo fare dei lavori per adeguare il tutto alle misure dalla nuova incubatrice. Lavori che partiranno al più presto e speriamo entro agosto di poterla riaprire. Stiamo cercando di riattivarla facendo tutti i lavori che ci sono stati richiesti dalla Direzione sanitaria perché è un servizio al quale teniamo tanto e che abbiamo realizzato tramite le offerte pervenute al Cav, senza supporto di nessun altro. Fortunatamente, dal 2016 prima e poi con la riattivazione nel 2019, zero utilizzi e speriamo continui così, una volta riattivata», conclude.