Jesi-Fabriano

Fabriano: Fim e Uilm e la situazione del distretto produttivo tra incertezze e preoccupazioni

I due sindacati di categoria scattano una fotografia della situazione del distretto produttivo di Fabriano, non mancano le preoccupazioni

Beko Europe

FABRIANO – Convocato per il 25 giugno prossimo a Roma il tavolo ministeriale tra i vertici della newco Beko Europe, nella quale sono confluiti i siti produttivi della Whirlpool, quindi compresi i due marchigiani a Melano e Comunanza, oltre la sede amministrativa di Fabriano. Il tavolo al ministero delle Imprese e del made in Italy era stato richiesto dalle segreterie nazionali dei sindacati di categoria Fiom-Fim-Uilm all’indomani della nascita ufficiale della newco, il 2 aprile scorso. Nello stabilimento di Melano a Fabriano, dopo quasi due settimane di fermo, con l’inizio di giugno è ripresa l’attività produttiva. Secondo Giampiero Santoni, Segretario Regionale FIM CISL Marche «da tempo la Fim Cisl Marche denuncia la riduzione significativa degli ordini, nel 2024 i cali vanno dal 30% al 50% in rapporto al 2023, anno che aveva già segnato una flessione media del 25%. Oramai la cassa integrazione è diffusa in vari settori e non solo nell’’elettrodomestico che ne fa il capofila. Il prolungato utilizzo degli strumenti di cassa integrazione i mancati rinnovi contrattuali dei lavoratori precari, pesa fortemente sul potere d’acquisto dei dipendenti e delle loro famiglie, già gravemente colpite dalla congiuntura economica negativa». Quindi, «bene i tavoli ministeriali aperti al MIMIT, ma per Fabriano vanno fatte azioni concrete e date risposte immediate interventi mirati», conclude Santoni che chiede un vero coordinamento delle organizzazioni sociali locali e una forte volontà di coordinarsi per risollevare un intero territorio».

Uilm

Forti preoccupazioni per il comparto degli elettrodomestici di Fabriano. Ad esprimerle è la segreteria della Uilm Ancona che mette in fila le maggiori criticità. A partire dalla ex Whirlpool, oggi Beko Europe/Whirlpool, dove «nel 2023 i lavoratori di Melano sono stati impattati da 1/2 settimane al mese di cassa integrazione a rotazione», situazione che prosegue anche in questi mesi del 2024. «Si riscontra una forte preoccupazione sulle prossime decisioni che la nuova società vorrà prendere e sulle quali fondamentale deve essere la condivisione con le parti sociali». Anche alla Electrolux di Cerreto D’Esi, dalla fine del 2022 si sono registrati cali produttivi che hanno portato alla non riconferma di una 30ina di contratti in somministrazione. «Nel 2023 e primi mesi del 2024 si è, e si sta ricorrendo all’utilizzo di giornate di cassa integrazione», proseguono dalla Uilm. Da qui, l’appello al Governo visto che le prospettive non sono rosee e i posti di lavoro continuano a essere a rischio. «Dopo l’apertura del tavolo di confronto con il Governo lo scorso 22 febbraio sul settore degli elettrodomestici, non si sono evidenziati provvedimenti in grado di favorire il rilancio delle produzioni del bianco fatte in Italia. Urge proseguire un confronto che dalle parole passi ad interventi concreti che evidenzino l’importanza di un settore come quello degli elettrodomestici che occupa in Italia circa 125.000 lavoratori tra produzioni di elettrodomestici, indotto e tutto ciò che può essere al settore ricondotto», si conclude la nota della Uilm Ancona.

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