FABRIANO – L’estate è ormai alle porte e lo Chalet dei giardini pubblici Regina Margherita a Fabriano continua a rimanere chiuso. Il luogo simbolo della movida dei giovanissimi fabrianesi è al centro di una situazione paradossale: bando deserto e nessuna notizia da parte dell’Amministrazione comunale su eventuali trattative private per scongiurare questo flop. A lanciare una proposta è Fabriano Progressista, forza di opposizione, attraverso il consigliere Francesco Armezzani.
La proposta
«Aprire lo Chalet non è più rinviabile: dobbiamo aprire lo chalet subito. Dopo l’asta deserta, confesso che ci aspettavamo una qualche idea risolutiva, ma a oggi nulla si vede. Serve allora uno slancio da parte di tutta l’Amministrazione e del Consiglio comunale perché dobbiamo subito aprire lo Chalet», il suo incipit. «La maggioranza ha approvato uno stanziamento di € 20.000 per alcune opere di manutenzione urgenti, ma non è chiaro se sono interventi per proteggere la struttura e impedire che peggiori o ci sia un’idea di apertura. Al momento non vediamo nulla e credo sia nostro dovere pretendere subito un’azione immediata», da qui la proposta del consigliere di Fabriano Progressista. «Si costituisca subito un gruppo di lavoro aperto alla cittadinanza e agli operatori del settore. Il tavolo di lavoro deve stabilire rapidamente poche cose: fare un’indagine di mercato per studiare il canone di locazione più adeguato; stabilire l’apertura, gli orari, le attività e le iniziative da promuovere nello Chalet; coinvolgere l’associazionismo, il terzo settore e le società sportive affinché possano garantire qualche attività: la festa dello sport ci ha fatto vedere quanto sia bello il giardino pieno di attività sportive. Il lavoro del tavolo si trasformi poi in un atto deliberativo per il Consiglio comunale che assuma un impegno chiaro e proclami l’impegno di garantire uno spazio di aggregazione e di ritrovo per gli adolescenti e i giovani. Se passate per il Giardino in queste prime sere calde di quasi estate, sarete anche voi colpiti al cuore da quella macchia buia e muta dove eravamo abituati a vedere luci e sentire voci e musica. La città non può soffrire anche questa ferita ed è compito di tutti fare ogni sforzo possibile per sanarla subito e aprire lo chalet», conclude, Lorenzo Armezzani.