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A Fabriano l’headquarter e l’R&D di Mole Urbana

Nasce MU – Fabriano Srl: la società industriale dedicata alla produzione di Mole Urbana

FABRIANO – Nasce MU – Fabriano Srl, la nuova società industriale dedicata al progetto Mole Urbana. MU – Fabriano Srl è una startup innovativa e sceglie questa forma per acquisire maggiore competitività sul mercato. Mole Urbana, pur restando legata alla design house creata da Umberto Palermo, assume la forma di una fabbrica e di una società a se stante, con manager specifici provenienti dal mondo dell’automotive. Sede legale della società sarà Fabriano, in provincia di Ancona: nascono infatti, in via Giovanni Pascoli 2, l’R&D e l’ufficio di rappresentanza. Alla sede di R&D seguirà, nel 2025, l’apertura di una seconda unità produttiva dedicata alla produzione di Mole Urbana, che si affianca al centro di produzione già esistente in Piemonte.

PERCHÈ LE MARCHE

La scelta della sede nelle Marche è stata resa necessaria per favorire un avvicinamento ai più importanti fornitori di Mole Urbana, dal momento che nel territorio marchigiano si realizzano i telai, i sedili e molti dei componenti in plastica e di quelli meccanici di cui Mole Urbana si avvale. Inoltre le Marche costituiscono un territorio legato alla manifattura in cui Umberto Palermo ha sviluppato importanti capacità nel settore degli elettrodomestici e nell’ambito del comfort della casa, vantando la Regione delle realtà eccelse e una tradizione ben consolidata nell’ambito. Un altro elemento che ha motivato la scelta dell’headquarter fabrianese è stata la volontà di condividere l’iniziativa industriale con la prossima entrata nella compagine societaria di altri soggetti provenienti dal settore industriale e da quello finanziario del territorio.

TORINO E IL PIEMONTE

Torino e il Piemonte restano un punto di riferimento per Mole Urbana, essendo nato qui il primo centro di produzione con la prima nanofactory del quadriciclo. L’ufficio di rappresentanza a Fabriano si affianca quindi allo stabilimento già attivo di Orbassano, in provincia di Torino. La volontà di disporre di due poli produttivi è infine motivata dalla necessità di una divisione a livello territoriale: la fabbrica di Torino servirà infatti a soddisfare le richieste della clientela nel centro-nord di Italia e d’Europa, mentre quella di Fabriano sarà orientata alla domanda dell’Italia centro-meridionale e dell’Europa mediterranea, cosa che renderà il progetto più sostenibile anche in termini di abbattimento di CO2. Le due sedi insieme garantiranno una maggiore forza economica e strategica al progetto.

IL MERCATO DELLE MICROCAR ELETTRICHE E IL POSIZIONAMENTO DI MOLE URBANA

Quello delle microcar elettriche è un settore nuovo, che richiede un’attenta analisi per capirne le dinamiche di mercato. Ogni scelta va ponderata attentamente. L’attesa della messa in produzione di Mole Urbana è motivata dal fatto di aver dato vita a una nuova fabbrica e aver acquisito la licenza di costruttore. Non solo: in un settore così giovane e nuovo come è quello dei quadricicli, Mole Urbana ha preferito portare avanti una meticolosa osservazione dell’andamento dei propri concorrenti per capire quale sarebbe stata l’evoluzione del mercato e se avesse realmente senso scommettere su questo tipo di prodotto, per acquisire consapevolezza sui suoi punti di forza e su quelli di debolezza e per giustificare la trasformazione da design house a fabbrica. Per fare questo, è stata portata avanti un’attenta analisi per capire in profondità le esigenze del cliente, ma anche per valutare i migliori sistemi nell’ambito della sicurezza e della qualità, per quanto riguarda materiali e performance. Nessuna proposta avventata o casuale: Mole Urbana fa riferimento all’esperienza di molti professionisti del settore ed è un quadriciclo che viene disegnato e prodotto in Italia e che si affida quasi esclusivamente a fornitori nostrani per i suoi componenti, dando vita a una filiera sul territorio nazionale capeggiata dalle regioni Marche e Piemonte.

Questa impresa non è stata semplice perché molti elementi sono ormai prodotti quasi esclusivamente in territorio asiatico, ma grazie alla propria perseveranza Mole Urbana è riuscita individuare fornitori e componenti italiani o comunque europei. Grazie a questa attenta analisi il progetto Mole Urbana si vuole porre sul mercato come alternativa di nicchia dove sicurezza, varietà di gamma e appartenenza al territorio italiano ne costituiscono i punti di forza, pur mantenendo un prezzo onesto e competitivo.

L’attesa della messa in produzione è stata resa necessaria anche per favorire un miglior posizionamento del prodotto e per evitare di restare coinvolti nelle dinamiche di prezzo che limitano chi punta esclusivamente ai numeri di vendita. Grazie alla peculiare e innovativa tecnica costruttiva e alla tipologia di fabbrica adottata (la nanofactory) non sono stati necessari investimenti paragonabili, per costo, a quelli dei concorrenti o delle case automobilistiche costruttrici canoniche. Infine si è voluto attendere per valorizzare l’unione delle nuove forze in gioco all’interno della società e le diverse competenze che contribuiranno al progetto. Nel corso del 2024 il prodotto verrà ulteriormente perfezionato e si attende ora il 2025 per le prime consegne.

«Sin dai primi bozzetti ho creduto fortemente in questo progetto che definisco il mio ‘capolavoro’, poiché ridefinisce gli approcci canonici alla progettualità nel settore automotive e ne riconsidera i parametri sia estetici che tecnici. In più occasioni siamo stati pronti ad avviare la produzione ma ho preferito che il progetto maturasse, senza puntare solo ai benefici economici. Non abbiamo potuto fare a meno di confrontarci con i futuri concorrenti, anche se Mole Urbana nasce, già per le sue forme, come progetto iconico e fortemente originale sia per la sua componente tecnica che commerciale, non andando a costituire, quindi, l’ennesimo prodotto sul mercato. La volontà di separare Mole Urbana dalla società di design è stata motivata dal desiderio di arricchire il progetto con influenze esterne che lo rendessero ancora più solido e robusto», commenta Umberto Palermo.

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