FABRIANO – A pochi giorni dalla conclusione delle Olimpiadi di Parigi 2024, è morto ieri Primo Zamparini, medaglia d’argento di pugilato alle Olimpiadi di Roma del 1960. Il decesso, a 85 anni, è avvenuto nel reparto dell’ospedale Engles Profili dove era ricoverato a seguito di una brutta caduta. A dare la notizia la Pugilistica Fabrianese. «Se n’è andato il nostro Presidente Onorario e figura storica del pugilato italiano e mondiale. Ha dedicato la sua vita al pugilato, supportando e ispirando generazioni di giovani atleti. La sua passione e dedizione continueranno a vivere in tutti noi», il messaggio che è stato diffuso ieri. Medaglia olimpica d’argento, nei pesi gallo, è uno dei pugili marchigiani che ha vinto più trofei durante la sua carriera dilettantistica. Zamparini, professionista alla fine del 1961, ha conquistato sei vittorie, quasi sempre con la soluzione di forza. Nel 1963 Zamparini tenta la scalata al titolo italiano dei pesi gallo contro Federico Scarponi, in un derby regionale. Nel 1966 ha lasciato l’attività agonistica. In totale, da professionista, ha combattuto 28 match. Dopo il ritiro è restato nell’ambiente pugilistico come maestro, seguendo in qualità di supervisore gli allenamenti degli atleti della “A.S.D. Pugilistica Fabrianese”. Da oggi alle 11:30 sarà possibile rendergli omaggio nella camera ardente allestita nella Casa funeraria Infinitum Bondoni di Fabriano. Domani, alle 17, le esequie nella chiesa di San Giuseppe Lavoratore.
Il ricordo
«È stato un campione eccezionale, un simbolo per la boxe fabrianese e marchigiana – commenta il presidente del comitato regionale Marche della Fpi, Luciano Romanella – quando si presentava alle nostre riunioni, veniva sempre invitato a salire sul ring per farlo conoscere e portarlo ad esempio dei nostri giovani atleti», le sue parole. «Con Primo Zamparini scompare uno dei simboli dello sport fabrianese. Un campione straordinario, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Roma nel 1960, medaglia d’oro ai mondiali militari del ‘60 e di bronzo ai campionati europei del 1961», le parole del sindaco di Fabriano, Daniela Ghergo. «È stato il simbolo dei valori sportivi, di una disciplina antica dove il merito si conquista con la fatica dei lunghi allenamenti sul ring, dove i successi arrivano solo quando c’è una grande passione a sostenere i tanti sacrifici. Ha rappresentato un esempio fulgido per i giovani e gli sportivi, ai quali trasmetteva un entusiasmo contagioso e l’orgoglio del campione che, stringendo al petto la medaglia olimpica, poteva narrare le proprie gesta e raccontare un mondo epico, quello delle Olimpiadi di Roma, che lui aveva vissuto da protagonista. E Fabriano con lui. Addio grande Campione. Fabriano, la tua Fabriano, rende omaggio al grande pugile e al grande uomo che sei stato e che continuerà a vivere nel cuore di tutti gli sportivi fabrianesi», ha concluso il Primo cittadino.