Jesi-Fabriano

Fabriano: il rammarico degli organizzatori per la mancata partecipazione popolare al presidio per la morte dell’agnellino

«C'eravamo per far capire a chi pensa che sia solo una ragazzata, una cosa da poco perché tanto gli agnelli vengono comunque uccisi, che la violenza gratuita di ragazzini nei confronti di animali indifesi e fragili è segno di un disagio enorme»

Agnellino torturato a Fabriano

FABRIANO – Oltre 80 attivisti di diverse associazioni delle Marche e dell’Umbria (Lav, Lac, Animalisti Italiani, Enpa, Oipa, Amici Animali Osimo, Perugia Antispecista, Piccolo Santuario Pai) al presidio organizzato, sabato scorso, dopo il fatto tragico di circa un mese fa riguardante l’agnellino torturato e ucciso da alcuni studenti dell’istituto agrario Vivarelli di Fabriano. «Eravamo presenti per far capire a chi pensa che sia soltanto una ragazzata, una cosa da poco perché tanto poi gli agnelli vengono comunque uccisi e macellati, che la violenza gratuita da parte di ragazzini nei confronti di animali indifesi e fragili è segno di un disagio enorme», hanno spiegato gli organizzatori del presidio, ricordando quanto avvenuto a inizio giugno con sei ragazzi che, terminato lo stage, si sono intrattenuti nella stalla e uno di loro ha preso a pallonate un agnellino provocandogli ferite tali da farlo morire poco dopo. Per questi fatti due denunce a suo carico per maltrattamento di animali e per tutti un percorso disciplinare deciso dalla dirigenza scolastica dell’Istituto superiore fabrianese.

Il presidio

«Purtroppo, non c’è stata partecipazione popolare, nonostante sia un tema che riguarda tutti, quasi nessuno si è fermato ad ascoltare noi attivisti che uno alla volta abbiamo espresso le nostre idee ed emozioni», il rammarico degli organizzatori. «Come se ciò non bastasse, qualcuno seduto al bar commentava tra un sorso e un altro di caffè che siamo esagerati. Altri fatti di violenza su animali da parte di minori girano sul web: gabbiani attirati col cibo e poi massacrati, un gattino piccolo gettato vivo da un dirupo, una gatta massacrata di botte sempre da parte di ragazzi per lo più minorenni. Un’escalation di violenza che è lo specchio di una società tutt’altro che equilibrata. Oggi gli animali, domani a chi toccherà?», la conclusione, molto amara, da parte degli oltre 80 attivisti di diverse associazioni delle Marche e dell’Umbria – Lav, Lac, Animalisti Italiani, Enpa, Oipa, Amici Animali Osimo, Perugia Antispecista, Piccolo Santuario Pai – che hanno promosso l’iniziativa di sabato scorso a Fabriano.

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