FABRIANO – In occasione del ventennale della scomparsa del medico dei poveri Carlo Urbani, venerdì 24 novembre alle 21 va in scena al Teatro Gentile di Fabriano lo spettacolo “Goccia dopo Goccia” che racconta la sua storia e la condizione fragilissima del nostro pianeta. L’appuntamento sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana. Il testo è di Francesco Niccolini, la regia di Simone Guerro, in scena Sandro Fabiani, tecnico audio e luci Fabio Dimitri; la produzione Teatro Giovani Teatro Pirata è in collaborazione con Aicu Associazione Italiana Carlo Urbani e con il patrocinio di MSF Medici Senza Frontiere. Spettacolo che andrà anche in scena il 15 dicembre alle ore 21 al Teatro del Sentino di Sassoferrato nell’abito della locale stagione di prosa. Carlo Urbani, medico di Castelplanio in servizio all’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), era un uomo di scienza e medico impegnato in missioni umanitarie all’estero. Nel 1999 ritirò il Premio Nobel per la pace a Oslo per conto di Medici Senza Frontiere della cui sezione italiana era Presidente. Morì a Bangkok il 20 marzo 2003, nello sforzo di contenere la diffusione del virus della Sars.
Le anticipazioni
«Lo spettacolo “Goccia a goccia” apre ad una forte riflessione sul presente, attraverso il racconto della vita e del sacrificio di Urbani. La pandemia di Covid 19 che abbiamo attraversato non è stata solo un evento sporadico né casuale. Ci ha svelato la fragilità del nostro pianeta e mostrato quanto noi abitanti, sempre più interconnessi, abbiamo la grande responsabilità di salvaguardarlo. Ma come? Nel 2003 Carlo Urbani ferma praticamente da solo un’epidemia che avrebbe potuto essere ancora più catastrofica di quella del Covid 19: la Sars. È lui a identificare e classificare questa polmonite atipica e ad attivare i protocolli necessari per bloccarne la diffusione. Ci riesce con la sua competenza e umanità, lasciandoci strumenti e ispirazione per il futuro, ma solo se noi cittadini decidiamo di ascoltare e, insieme, di provare a porre rimedio. Perché è chiara anche un’altra cosa: nessuno si salva da solo. Lo spettacolo è un racconto appassionante, un volo intorno al pianeta Terra, in cui si percorrono alcuni dei mali incombenti e di cui ogni giorno vediamo e spesso ignoriamo gli effetti, per “atterrare” sulla vicenda di Carlo Urbani, medico dei poveri e degli ultimi, dei dimenticati dalle multinazionali farmaceutiche e dal ricco Occidente. Un insegnamento tragico ma solare, che ci consegna la consapevolezza che ora più che mai le nostre piccole azioni possono fare la differenza, come piccole gocce d’acqua, goccia dopo goccia», anticipano gli organizzatori.