FABRIANO – Si finge la figlia residente all’estero e le chiede 1.500 euro da versare con bonifico. La donna non ci casca ed allerta gli agenti del commissariato di Pubblica sicurezza di Fabriano. Truffa sventata e segnalazione delle coordinate bancarie all’Interpool per risalire ai truffatori. Un esempio di collaborazione virtuosa tra forze dell’ordine e cittadini.
I fatti
Intorno all’ora di pranzo di ieri, 11 settembre, una fabrianese ha ricevuto un messaggio da sua figlia, residente all’estero. L’utenza del mittente non era conosciuta nella rubrica della donna. Nel messaggio le spiegava che la propria borsetta, contenente anche il cellulare, le era caduto in acqua e per questo era stata costretta ad acquistare un nuovo smartphone con una nuova sim.
A causa di questo improvviso acquisto, la sedicente figlia era rimasta senza soldi e per questo chiedeva alla madre di recarsi in banca e prelevare 1.500 euro da inviarle. Quest’ultima, visibilmente preoccupata, ha deciso di recarsi in banca. Non prima, però, di aver tentato più volte di ricontattare la figlia al cellulare, sia telefonando che inviando messaggi, ma i tentativi andavano a vuoto. A questo punto, si è ricordata della campagna di informazioni per mettere in guardia le persone dalle truffe telefoniche. E invece di andare in banca e tornata a casa ed ha contattato la Polizia di Fabriano. Gli agenti sono giunti prontamente presso la sua abitazione ed hanno suggerito alla madre di provare a contattare sua figlia al precedente numero telefonico. Dopo qualche tentativo, questa finalmente rispondeva negando di trovarsi in stato di necessità e smentendo la versione dell’incidente. Finalmente rassicurata, la fabrianese si trasformava in “poliziotta”: insieme agli operatori della polizia giudiziaria del commissariato di Fabriano intratteneva a quel punto una corrispondenza con l’anonimo interlocutore che fingeva essere la figlia, rassicurandolo di essere stata in banca ed avere prelevato la somma richiesta. Ricevendo la richiesta di versare il contante su un Iban che l’ignoto interlocutore forniva alla fabrianese. Verificato con le banche dati in uso alla Polizia di stato, questo risultava localizzato in Irlanda. L’utenza e l’Iban “truffaldini” saranno segnalati ai competenti organi dell’Interpol per gli approfondimenti del caso.