FABRIANO – Una settimana di mobilitazione, con tanto di volantinaggi, a Fabriano e nel comprensorio. Con lo slogan “La salute non è in vendita”, Cgil-Cisl-Uil territoriali, insieme ai rispettivi sindacati dei pensionati, organizzano presidi e volantinaggi nei mercati del territorio fabrianese a partire da Cerreto D’Esi domani, martedì mattina 4 luglio, poi a Sassoferrato il 7 luglio e a Fabriano l’8 luglio. E proprio nella città della carta il 12 luglio è stato organizzato, infine, un presidio davanti all’ospedale Engles Profili dalle 8 alle 15, in preparazione della manifestazione regionale del 15 luglio in programma ad Ancona.
Le iniziative
Tanti giorni di mobilitazione in quanto le organizzazioni sindacali territoriali denunciano «il grave stato di salute della sanità locale» e chiedono «a gran voce di garantire a tutti il diritto costituzionale alla salute, a partire dalle fasce più deboli e dai territori dei comuni più interni». Si rivolgono all’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, alla dirigenza sanitaria dell’Ast di Ancona, «per affrontare con maggiore determinazione e programmazione il dramma degli infiniti tempi di attesa per le prestazioni sanitarie, per evitare la mobilità passiva e il ricorso alla sanita privata», sottolineano Cgil-Cisl-Uil del fabrianese, insieme ai rispettivi sindacati dei pensionati. «Con il volantinaggio nei mercati e il presidio presso l’ospedale di Fabriano vogliamo richiamare l’attenzione sulla progressiva privatizzazione della sanità, sulle risorse insufficienti per la prevenzione e la cura. Occorre intervenire per il potenziamento del servizio di prevenzione e controllo sui luoghi di lavoro, il rafforzamento della medicina di genere, dei consultori, per l’aumento degli organici e la stabilizzazione di medici ed infermieri e personale sanitario».
Le parti sociali pongono, dunque, l’accento su molte problematiche e richiamano le istituzioni «agli impegni sulle residenze per anziani, sui servizi territoriali per il disagio psichico e prevenzione dalle dipendenze, su una reale integrazione socio sanitaria, sull’assistenza domiciliare, insieme ad una rete più capillare ed efficace di urgenza ed emergenza», concludono.