FABRIANO – Sciopero e presidio. Sono queste le decisioni assunte dei sindacati di categoria Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Ugl Carta regionali e la Rsu dei siti di Fabriano del Gruppo Fedrigoni. Il 4 novembre in concomitanza con l’incontro previsto al ministero delle Imprese e del Made in Italy «i lavoratori marchigiani del Gruppo Fedrigoni saranno in sciopero», si legge nella nota sindacale unitaria.
«In merito al presidio dei lavoratori presso il Mimit, ci siamo immediatamente attivati per le autorizzazioni previste dalla normativa vigente ed organizzando i mezzi necessari per la trasferta a Roma, iniziando a raccogliere le adesioni», ricordano le parti sociali. Questa la road map scaturita il giorno dopo la nuova riunione del Tavolo sul lavoro convocato ieri pomeriggio, 29 ottobre, a Fabriano e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, della sindaca di Fabriano Daniela Ghergo, dell’assessore regionale Stefano Aguzzi e del presidente Anci Marche, Marco Fioravanti. Una riunione nella quale è stata ribadita la richiesta di ritirare l’apertura del licenziamento collettivo in modo tale da avere più tempo per trovare un accordo. Da parte loro, i sindacati hanno confermato la loro insoddisfazione rispetto alle ultime proposte avanzate dal Gruppo Fedrigoni.
La proposta
Nel corso dell’ultimo incontro tra azienda e sindacati per ridurre il più possibile l’impatto occupazionale sulle 195 persone coinvolte dalla chiusura, a fine anno, della società Giano, che produce carta da ufficio, svoltosi il 24 ottobre scorso, Giuseppe Giacobello, responsabile Relazioni Industriali del Gruppo Fedrigoni ha confermato l’esistenza di oltre 180 opportunità concrete, tra cui 105 posti di lavoro già disponibili nelle Marche e una ventina di possibili prepensionamenti a cui, se c’è interesse, verrà garantito un trattamento economico dedicato.
L’azienda ha deciso di potenziare il business delle carte di sicurezza creando 48 nuovi posti di lavoro, a partire da inizio 2025, presso lo stabilimento di Fabriano, e di altre 10 nuove opportunità di lavoro nel sito di Rocchetta, che rimarrà quindi operativo non solo con il magazzino e il centro logistico, ma anche con il reparto di produzione e trasformazione. A questi si aggiungono 31 posizioni legate alla gestione dei servizi generali (spedizioni, manutenzione, gestione della centrale termoelettrica…), più altre 16 posizioni vacanti da coprire immediatamente. A conti fatti, dunque, sono 105 al momento i posti di lavoro nelle Marche, a cui si aggiungono 55 posizioni aperte negli stabilimenti di Fedrigoni nel Trentino e a Verona, per cui sono già arrivate manifestazioni spontanee di interesse da alcuni colleghi di Giano. Vi sono poi oltre una ventina di lavoratori marchigiani che hanno i requisiti per accedere al prepensionamento, qualora fossero interessati, e ai quali l’azienda è disponibile a garantire un trattamento economico dedicato. Propositi giudicati insufficienti dal sindacato.