JESI – «Dimissioni per motivi familiari. L’auspicio è che questa nuova situazione possa fungere da stimolo per i soci della Colocci, perché decidano cosa fare per portare la Fondazione fuori dal guado». Così il professor Gabriele Fava, ex sindaco, sulle sue dimissioni da presidente della Fondazione Colocci, gestore dei corsi universitari distaccati a Jesi dell’ateneo di Macerata. La sopravvivenza dell’esperienza universitaria jesina, che con il forte ridimensionamento dell’impegno della Fondazione Carisj ha perso il suo principale finanziatore (garantiva 311 mila euro annui, poi azzerati, ora nella migliore delle ipotesi si è parlato di 60 mila), resta fortemente in bilico. Della Fondazione Colocci, Fava era presidente dal 2014. In precedenza lo era stato fra il 2006 e il 2012.
Il Comune di Jesi (disposto a mantenere il suo contributo di 137 mila euro l’anno) è, con Carisj e gli istituti di credito Banca Marche e Ubi Bpa, ora riuniti in un unico soggetto, socio fondatore della Colocci. «Ho letto il testo della lettera di dimissioni di Fava, che parla di motivi di carattere personale. A ciò mi fermo. Ma questo complica ulteriormente la questione» è il commento del sindaco Massimo Bacci, che aggiunge: «Credo che comunque il fatto che Fava se ne vada complichi l’iter che ci eravamo prefissati di seguire per portare fuori dal guado la Colocci. Sarebbe stato opportuno condurre a termine questo percorso con Fava. Invece si vengono a creare ulteriori e forti difficoltà». Il percorso a cui fa riferimento Bacci è quello che avrebbe dovuto portare alla fusione, per incorporazione della prima nella seconda, fra le Fondazioni Colocci e Pergolesi Spontini. Ma la strada appare in salita, nonostante tempo fa sembrava si fosse trovato un accordo di massima con l’Università di Macerata per ridurre sensibilmente il contributo dovutole dalla Colocci in base a una convenzione rinnovata nel novembre 2015.
Intanto si sono riaperti dal 1 agosto i termini per iscriversi ai corsi di laurea distaccati a Jesi: quattro indirizzi triennali per Scienze Giuridiche Applicate (Consulente per il lavoro, Operatore giudiziario e criminologico, Scienze dell’amministrazione e Consulente per i trasporti) e due biennali specialistici in Scienze dell’amministrazione pubblica e privata.