FABRIANO – Richiesta danni per voler recedere dal contratto e per danni depositata al Tribunale di Milano. Questa la mossa del distributore tedesco in merito al recentissimo sviluppo, rivelato dall’assessore regionale al Lavoro, Stefano Aguzzi, in consiglio regionale, in merito all’ufficiosa richiesta danni milionaria che il distributore internazionale tedesco Jacob Jurgensen è pronto a rendere ufficiale nei confronti del Gruppo Fedrigoni per via dell’accordo sottoscritto, nei primi giorni del febbraio scorso, tra l’azienda e, per l’appunto, il distributore tedesco per produrre e distribuire in Europa, tramite la società Paper Fast, carta per fotocopie Copy 1 e 2 dell’iconico marchio Carta Fabriano, prodotte fino a fine 2024 nello stabilimento di Rocchetta a Fabriano. Un accordo che una volta venuto alla luce ha suscitato tanto clamore, con tanto di ipotesi di uso ingannevole del marchio non escluso dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Senza dimenticare le ferme prese di posizione da parte della Regione, del Comune di Fabriano che ha diffidato la Fedrigoni, e i sindacati di categoria. Tanto da indurre Fedrigoni a voler recedere. In attesa dell’incontro di domani 19 aprile in Regione convocato da Aguzzi, interviene il Primo cittadino di Fabriano. Bene, dopo che lo stesso Aguzzi ieri, 17 aprile, ha avuto un colloquio in modalità virtuale con i vertici di Fedrigoni, la notizia da ufficiosa, è divenuta ufficiale.
La notizia
La Fedrigoni è stata citata al Tribunale di Milano per danni. A rendere ufficiale la notizia è l’assessore regionale al Lavoro, Stefano Aguzzi. «L’azienda – riferisce l’assessore – ha di fatto confermato quanto già emerso: alla loro richiesta alla Jurgensen di non utilizzare il marchio ‘carta Fabriano’ alla società tedesca che dovrebbe produrre un quantitativo di carta con quel marchio, il cui utilizzo è stato dato alla società di intermediazione italiana Paper Fast per cinque anni, la società si è nettamente rifiutata di ottemperarla ed ha citato la Fedrigoni al tribunale di Milano per danni». Secondo Aguzzi, la strada da intraprendere ora, «è tentare un’azione congiunta della Regione, con il supporto del Ministero che verrà da me coinvolto, per far sì che ci possa essere un incontro tra Regione, possibilmente Ministero, la società Fedrigoni e la società che ha in utilizzo questo marchio, per cercare di convincerli della bontà dell’operazione di ritiro. Questo è il ruolo che la Regione può esercitare». La Fedrigoni «così come richiesto da noi e dal Ministero, ha effettivamente intimato e richiesto alla società che lo ha in utilizzo di non utilizzare più il marchio. Purtroppo ad oggi la risposta della società è stato un netto diniego e un richiamo addirittura tramite il tribunale di Milano ad una richiesta danni anche di immagine», conclude Aguzzi.